Franco Gualdi

LA PAROLA A FRANCO GUALDI

 

Dopo la gara di apertura della stagione agonistica 2014 con gli Assoluti d’Italia ad Alassio di domenica 2 marzo, devo ritenermi soddisfatto; prima di tutto perché abbiamo avuto un numero alto di partenti, 193 piloti al via a fronte di 207 iscritti; sono numeri importanti che stanno a significare che la voglia di Enduro c’è!  Per questo noi, e per noi intendo la Federazione nel suo complesso (Federazione, promotore, motoclub organizzatori e tutti gli addetti) dobbiamo offrire il massimo per far in modo di non perdere questi,  mi permetto di chiamarli, “clienti”.
Una prima battaglia comunque secondo me l’abbiamo già vinta; in un tempo di crisi come oramai se ne parla da tanto, essere riusciti a mantenere o addirittura incrementare, come in questo caso, i partenti credo che sia, una grandissima soddisfazione, non solo da parte mia, ma credo anche da parte di tutti gli addetti.

 

Colgo l’occasione per ringraziare i piloti e i moto club che credono in questo sport; loro sono i veri protagonisti, che comunque credono nel lavoro che fa la Federazione,  e questo mi da soddisfazione e voglia di continuare cercando sempre di migliorare.
Archiviata la prova degli Assoluti d’Italia, ottimi risultati sono giunti anche alla seconda gara in Sicilia (prima prova del campionato italiano Under23/Senior).  Non mi ripeto ma vale quello che ho detto prima; ben 220 iscritti con addirittura 202 partenti, una percentuale bassissima di assenti nonostante che siamo in Sicilia, una trasferta dove il 90% dei partecipanti ha dovuto affrontare mille e più chilometri.
Per guanto riguarda le novità 2014, non è cambiato molto a livello regole; sono state apportate solamente dei piccoli perfezionamenti ma che non influiscono però in maniera pesante.
Da segnalare è il discorso targhe, dove abbiamo migliorato leggermente, cercando una norma un po’ più applicabile, meno punitiva, meno antisportiva, proprio per non andare a penalizzare nessuno.

Toccando ancora una volta l’argomento targa e fonometrica, che fanno sempre discutere  un po’ il circus e il paddock, una cosa deve essere ben chiara: la Federazione non deve essere vista come il carabiniere e il partecipante alla gara come il ladro. Non deve essere assolutamente così. Per noi applicare una penalizzazione, che non sia una sanzione sportiva o solo burocratica, non piace;  siamo i primi a non voler  applicare queste sanzioni, ma purtroppo sia la regola delle targhe che la regola della fonometrica devono essere rispettate, perché sono due fattori importantissimi per l’Enduro. Dobbiamo convivere con chi ci vuole bene ma anche con chi ci vuole male, per cui dobbiamo cercare di fare meno rumore e avere delle moto che siano in regola con il codice della strada è la base di partenza per poter dialogare con le Autorità competenti.

 

Ovviamente siamo disponibili ad ascoltare tutto ciò che avete da suggerire; la nostra è una porta aperta, saremo lieti di ascoltare i vostri suggerimenti per cercare di migliorare questo nostro mondo.

 
Monica Mori – Ufficio Stampa MaxiM
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