BMW G 310 GS: la piccola adventure che punta in alto

Scritto da Daniele Bianchi

La BMW G 310 GS rappresenta l’interpretazione “entry-level” dell’avventura secondo la casa tedesca. Presentata nel 2018, questa piccola tuttofare nasce sulla base della naked G 310 R, ma viene adattata per affrontare anche qualche sterrato. A differenza delle sorelle maggiori della gamma GS, la 310 punta a offrire un’esperienza semplificata, pensata per i neofiti e per chi cerca una moto compatta e maneggevole. Nel tempo ha ricevuto aggiornamenti mirati: luci full LED, frizione antisaltellamento, acceleratore elettronico e leve regolabili sono ora di serie.

Motore e caratteristiche tecniche

Il monocilindrico da 313 cm³, raffreddato a liquido e con testata rovesciata, è lo stesso della G 310 R. Spinge bene fino a 11.000 giri e offre 30,5 cavalli a 9.420 giri e 25,5 Nm a 7.460 giri. La risposta del gas è morbida ma precisa, ideale per chi è alle prime armi. In città, il motore è docile e prevedibile, ma anche fuori strada riesce a offrire coppia sufficiente per cavarsela su salite sassose o in qualche passaggio scivoloso.

È una moto che non mette ansia: l’erogazione è lineare e, pur non essendo esplosiva, consente di divertirsi sfruttando ogni cavallo. L’unico limite? Bisogna lavorare un po’ col cambio per ottenere il meglio, soprattutto quando si guida in salita o a pieno carico.

Tabella dinamometrica della BMW G 310 GS 2023.

Ciclistica comoda, ma con qualche limite

La G 310 GS monta una sospensione anteriore a steli rovesciati da 41 mm e un monoammortizzatore posteriore regolabile nel precarico, entrambi con escursione di 180 mm. Una scelta che la rende più adatta allo sterrato rispetto alla sua controparte stradale.

Nel traffico urbano o sui percorsi collinari, il comportamento è rassicurante: la moto assorbe bene buche e asperità, offrendo una sensazione di controllo. Tuttavia, se si alza il ritmo, soprattutto in piega, si avverte una certa cedevolezza, con il peso che si trasferisce rapidamente e lo sterzo che diventa impreciso. In fuoristrada leggero, invece, la morbidezza delle sospensioni aiuta a superare ostacoli senza sobbalzi fastidiosi. Ma anche qui, se si alza il ritmo, emergono i limiti del comparto ciclistico.

Ergonomia e freni: il giusto compromesso

Salendo in sella si nota subito la posizione eretta e rilassata, con una sella alta 832 mm e una triangolazione pensata per il comfort. Ideale per lunghi tragitti. L’unico aspetto migliorabile? Quando si guida in piedi, il manubrio risulta un po’ basso e le pedane un po’ piccole per un utilizzo off-road più tecnico. Anche il calore dello scarico sulla gamba destra si fa notare.

I freni ByBre (marchio satellite di Brembo) sono adeguati per l’uso previsto: un disco da 300 mm all’anteriore con pinza radiale a 4 pistoni e uno da 241 mm al posteriore. L’impianto frena bene ma, complice la forcella morbida, si nota un vistoso affondamento quando si frena forte, soprattutto in discesa o in ingresso curva.

Una GS urbana con anima da viaggiatrice

Con i suoi 384 chili in ordine di marcia, la G 310 GS non è un peso piuma sulla bilancia, ma la sensazione in movimento è quella di una moto molto più leggera. Nei vicoli stretti, nei parcheggi affollati o nel traffico del centro, si muove con agilità e reattività. Non è una vera enduro, e non vuole esserlo. Ma è una moto polivalente, facile e accessibile, che può accompagnare senza problemi i primi passi nel mondo dell’avventura.

Per chi cerca una moto “tuttofare” con un tocco premium e il blasone di un marchio storico, questa piccola GS è un’opzione molto concreta.

Daniele Bianchi
Daniele Bianchi
Daniele Bianchi, nato a Milano nel 1980, è una figura di spicco nel giornalismo automobilistico italiano. Fin dalla giovane età ha nutrito una passione per le moto e le automobili, che lo ha portato a laurearsi in Comunicazione e Giornalismo all'Università di Bologna. Fondatore di Italiano Enduro, Daniele è conosciuto per la sua competenza tecnica e il suo stile narrativo coinvolgente.
Pubblicato in: Tendenze