C’è chi sogna di percorrere una costa all’altra in moto e chi lo fa… in un giorno. Il protagonista? Iván Cervantes, leggenda dell’enduro, che ha infranto ogni limite percorrendo oltre 4.000 chilometri in 24 ore su una Triumph Tiger 1200 GT Explorer. Un’impresa che gli è valsa un posto ufficiale nel Guinness dei Primati.
Il record del mondo: 4.012 km in un giorno

Il traguardo è stato registrato come la “più lunga distanza percorsa in moto in 24 ore da un individuo”. Il numero preciso? 4.012,53 chilometri, l’equivalente — per dare un’idea — del tragitto tra New York e Los Angeles in linea d’aria. E tutto questo senza fermarsi per dormire, cavalcando la sua Tiger 1200 sul circuito ad alta velocità di Nardò, in Puglia, per ben 317 giri.
Il precedente record? Superato di oltre 600 chilometri, con cinque ore di vantaggio. Il tutto sotto lo sguardo attento dei giudici del Guinness, che hanno certificato ogni dettaglio della prestazione.

Preparazione da campione (e moto di serie)
Cervantes non è nuovo alle sfide: cinque titoli mondiali di enduro, 21 volte campione di Spagna nella disciplina e un palmarès da fare invidia a chiunque. Per questa impresa ha combinato un allenamento fisico mirato, una dieta controllata e una pianificazione del sonno seguita dal professor Andrew Bagshaw, esperto in neuroscienze dell’Università di Birmingham.
La moto? Nessun prototipo segreto o versione modificata: la Tiger 1200 GT Explorer usata è uscita regolarmente dalla catena di montaggio dell’impianto Triumph di Hinckley, nel Regno Unito. Dotata di un motore tre cilindri da 1.160 cm³, sospensioni semi-attive Showa e un serbatoio da 30 litri, si è dimostrata più che all’altezza della sfida.

Comfort e resistenza: la chiave del successo
A rendere possibile un’impresa del genere è stato anche il comfort della moto. Cervantes ha lodato i manopole e sella riscaldabili, decisivi per affrontare le ore notturne e la pioggia. Solo un cambio gomme, con pneumatici Metzeler Tourance Next, è stato effettuato a metà percorso.
“La moto ha fatto la sua parte — ha dichiarato Cervantes — anche nei momenti più duri, come la pioggia improvvisa. La protezione aerodinamica e la stabilità sono state fondamentali. Non è stato facile, ma questa Triumph è davvero speciale”.

Un’impresa che punta ancora più in alto
Per il campione spagnolo, questo potrebbe non essere che l’inizio. Cervantes ha già dichiarato che vorrebbe trasformare i 4.000 km in 24 ore in una nuova soglia di riferimento ufficiale per la categoria. E se ci dovesse riprovare, è quasi certo che sarà ancora in sella a una Triumph.
Quella che per molti è una moto da viaggio, per Iván Cervantes è diventata il mezzo per scrivere una pagina di storia. Un traguardo che unisce resistenza umana, ingegneria britannica e un pizzico di follia. E chissà che la prossima volta non siano 5.000 i chilometri da battere.