Nonostante lo scontro sempre più acceso tra Elon Musk e Apple, le azioni Tesla continuano a correre. Per il quinto giorno consecutivo il titolo ha chiuso in rialzo, segnale che gli investitori restano fiduciosi sul futuro della casa automobilistica anche in mezzo a una delle battaglie più delicate per il suo vulcanico CEO.
Il conflitto con Apple e il ruolo di xAI
La chiusura di giornata ha visto Tesla guadagnare lo 0,5%, portandosi a 340,84 dollari per azione. Non un incremento enorme, ma significativo se inserito in un contesto di forte tensione. Musk ha infatti minacciato azioni legali contro Apple, accusata di limitare la concorrenza nella sua App Store.
Il punto, in realtà, riguarda più da vicino xAI, la società di intelligenza artificiale fondata da Musk, le cui app – tra cui X e Grok – sono distribuite proprio attraverso l’ecosistema Apple. Apple, al momento, non ha rilasciato commenti. A prendere posizione, invece, è stato Sam Altman di OpenAI, che ha ribaltato le accuse sottolineando come Musk stesso avrebbe usato X per favorire i propri interessi.
Il confine tra Tesla e xAI si fa però sempre più sottile: Musk ha già lasciato intendere che Tesla potrebbe investire nella società di AI, creando così un intreccio diretto tra auto elettriche e tecnologia avanzata.
Perché Tesla continua a salire
Se da un lato la querelle potrebbe sembrare un rischio, dall’altro gli investitori continuano a comprare Tesla. I motivi?
- Una rally di mercato che ha spinto la Nasdaq oltre il 2% negli ultimi giorni.
- La nuova mega remunerazione approvata dal consiglio di amministrazione a favore di Musk, interpretata come un impegno forte sulla guida futura dell’azienda.
- La corsa degli acquirenti americani, intenzionati a prendere possesso della propria Tesla prima che scada il credito d’imposta federale da 7.500 dollari previsto a settembre.
- Un interesse tecnico: il titolo, tornato attorno ai 340 dollari, è diventato appetibile per i trader.
Così, nonostante un 2025 iniziato con un calo del 16%, il titolo Tesla ha guadagnato oltre il 70% negli ultimi dodici mesi.
Apple sotto pressione
Mentre Tesla festeggia, la situazione per Apple è meno rosea. Nel 2025 le azioni del colosso di Cupertino hanno perso quasi il 9%, complice la lentezza nello sviluppo di soluzioni AI, i rischi di nuovi dazi e le cause antitrust che si accumulano.
Le autorità statunitensi hanno già colpito altri giganti della Silicon Valley: Google, ad esempio, è stato riconosciuto colpevole di monopolio sui motori di ricerca, con conseguenze anche sull’accordo miliardario che legava l’azienda ad Apple. Nel frattempo, il Dipartimento di Giustizia americano ha avviato procedimenti per il presunto monopolio nel settore smartphone.
Ora, le minacce di Musk potrebbero aprire un ulteriore fronte legale per Apple, aggravando una situazione già delicata.
Uno scontro che va oltre Tesla
Il duello Musk-Apple non riguarda soltanto un mercato di app, ma il controllo delle piattaforme digitali e il futuro dell’intelligenza artificiale. Per Tesla, paradossalmente, il conflitto sembra non pesare – anzi, i mercati continuano a premiare la visione del suo fondatore.
Resta però la domanda: fino a quando lo scontro tra due dei colossi più influenti del mondo tecnologico potrà crescere senza lasciare cicatrici sul settore? Per ora, Musk sembra godersi la sfida e gli investitori gli danno ragione.
