A volte, l’innovazione nasce per caso. È quanto accaduto nel 2014 all’Università di Aix-Marseille, dove un team di ricercatori, mentre lavorava a tutt’altro progetto, ha individuato una molecola in grado di rilasciare idrogeno spontaneamente. Da quell’intuizione è nata HSL Technologies (ex HySiLabs), una start-up francese che oggi si fa largo tra i protagonisti della transizione energetica grazie all’HydroSil, un prodotto che promette di rivoluzionare la logistica dell’idrogeno.
L’HydroSil e il suo potenziale innovativo
Alla base del successo di HSL Technologies c’è l’HydroSil, un liquido brevettato che consente di trasportare idrogeno in modo sicuro, stabile e non tossico, a temperatura ambiente. In altre parole, l’idrogeno – solitamente difficile da maneggiare e soggetto a costose tecniche di compressione – diventa accessibile con le stesse modalità dei carburanti tradizionali. Un cambiamento radicale, che potrebbe ridurre i costi di trasporto e facilitare l’integrazione nelle infrastrutture esistenti.
Vantaggi e campi di applicazione
I benefici dell’HydroSil non si limitano alla praticità. Questo liquido elimina quasi del tutto il rischio di esplosione, uno degli ostacoli principali nell’utilizzo dell’idrogeno. Inoltre, la sua versatilità lo rende adatto a vari ambiti: dai mezzi di trasporto industriali ai sistemi energetici decentralizzati. Per ritrasformarlo in idrogeno gassoso, è sufficiente aggiungere acqua e un catalizzatore – un procedimento semplice e poco costoso.
Verso una produzione su larga scala
Nel 2022, la giovane azienda ha inaugurato il suo primo impianto dimostrativo. Ma non ha intenzione di fermarsi lì: entro il 2027, HSL Technologies punta a espandere significativamente la produzione, con nuove unità capaci di generare migliaia di tonnellate di HydroSil. L’obiettivo è chiaro: dimostrare che una logistica più semplice e pulita per l’idrogeno non è solo possibile, ma anche economicamente sostenibile.
Uno sguardo al futuro
Nonostante la mancanza di un forte supporto industriale in patria, la startup ha saputo attrarre investimenti europei, segno che l’interesse per l’HydroSil è reale e in crescita. Il prossimo passo sarà l’attivazione, entro il 2025, di tre unità pilota per il carico del prodotto, con l’ambizione di raggiungere, entro due anni, una capacità di trattamento pari a 10 tonnellate annue di idrogeno.
Impatto ambientale e sociale
Al di là della tecnologia, l’HydroSil potrebbe avere un impatto positivo anche sul piano ambientale e sociale. Utilizzandolo al posto di sistemi più inquinanti, si potrebbe abbattere l’impronta carbonica legata al trasporto dell’idrogeno. Ma non solo: le nuove installazioni potrebbero rilanciare aree industriali in difficoltà, generando posti di lavoro e nuove opportunità economiche per i territori coinvolti.