KTM si ristruttura per evitare il fallimento

Scritto da Daniele Bianchi

KTM, uno dei giganti europei nel mondo delle moto, sta affrontando una crisi finanziaria senza precedenti. Dopo essere entrata nel processo di “auto-amministrazione” secondo la legge austriaca a novembre 2024, l’azienda ha presentato un piano di ristrutturazione per superare le difficoltà economiche e continuare a operare. Con una richiesta di 840 milioni di dollari di capitale fresco, KTM ha avviato un percorso che potrebbe determinare il futuro dell’azienda.

La crisi di KTM: un passo verso la ristrutturazione

Nuovi modelli come la 390 Adventure R del 2025 dovrebbero iniziare la produzione presto

Da novembre 2024, KTM AG e le sue sussidiarie, tra cui KTM Components GmbH e KTM F&E GmbH, operano sotto le regole dell’insolvenza per proteggersi dai creditori. L’azienda ha avuto 90 giorni di tempo per presentare un piano di ristrutturazione, che è stato finalmente approvato dai creditori. Tuttavia, la grande incognita resta: chi fornirà i fondi necessari per riprendersi dalla crisi?

MV Agusta torna sotto il pieno controllo di Art of Mobility S.A. e della famiglia Sardarov

Nel corso degli ultimi mesi, KTM ha affrontato un surplus di moto invendute e una produzione che ha ampiamente superato la domanda del mercato. La pandemia di COVID-19, che ha spinto molte aziende a intensificare la produzione per soddisfare un’alta domanda, ha avuto ripercussioni su KTM, con una successiva riduzione delle vendite e un accumulo di stock.

Il piano di salvataggio: un’iniezione di capitali per risollevare KTM

Modelli come l’Enduro Veloce di MV Agusta non hanno parti in comune con i prodotti KTM o Husqvarna

Per superare questo momento difficile, il piano prevede un pagamento una tantum di 548 milioni di euro ($575 milioni) per soddisfare la quota minima del 30% dei creditori. KTM ha bisogno di circa 800 milioni di euro ($840 milioni) in nuovi investimenti, e il primo passo sarà un’iniezione di 50 milioni di euro ($52,5 milioni) da parte degli attuali azionisti per riavviare la produzione. Nonostante le difficoltà, il piano di ristrutturazione sembra orientato a portare KTM fuori dalla crisi e a recuperare la sua posizione di leader nel mercato delle moto.

Timur Sardarov con Giovanni Castiglioni

Nel frattempo, la produzione di motocicli è stata temporaneamente fermata per evitare ulteriori perdite e per smaltire l’invenduto. La ripresa della produzione è prevista per metà marzo 2025, con l’obiettivo di tornare alla piena capacità entro tre mesi.

Un cambio di leadership: il futuro di KTM nelle mani di Gottfried Neumeister

Gottfried Neumeister è entrato a far parte del consiglio di amministrazione di Pierer Mobility

A gennaio, Stefan Pierer, che ha acquisito KTM nel 1992, ha lasciato il ruolo di CEO di Pierer Mobility AG, il gruppo madre di KTM, nominando Gottfried Neumeister come nuovo CEO. Pierer rimane comunque co-CEO, almeno durante la fase di transizione. Neumeister ha dichiarato: “Sono grato e felice oggi. KTM è tornata sulla strada giusta. I nostri dipendenti hanno fatto tutto il possibile negli ultimi tre mesi per garantire che la corsa possa continuare. Oggi abbiamo chiuso un capitolo importante, ma un singolo capitolo non racconta mai tutta la storia.”

Alla ricerca di investitori: chi salverà KTM?

Parte del piano sarà quello di ridurre la produzione per consentire ai concessionari di smaltire l'inventario in eccesso

KTM ha incaricato Citigroup di cercare nuovi investitori che possano fornire il capitale necessario. Si parla di almeno 800 milioni di euro da raccogliere entro i prossimi tre mesi. Tra i potenziali investitori, emerge il nome di Bajaj, partner indiano di KTM, che potrebbe iniettare 150 milioni di euro. Un altro possibile investitore potrebbe essere CFMoto, il partner cinese di KTM che ha una joint venture per produrre moto KTM in Cina.

Nonostante abbia insistito sul fatto che rimarrà in MotoGP

Alcuni rumor suggeriscono che anche BMW possa essere interessata a prendere il controllo di KTM, ma al momento non ci sono conferme ufficiali. Sarà interessante vedere come si evolverà questa situazione, soprattutto considerando che KTM è ancora sotto contratto con MotoGP fino al 2026, e un’eventuale ritirata anticipata potrebbe portare a penalità.

La vendita di MV Agusta: una mossa strategica per risanare le finanze

Il partner indiano di KTM, Bajaj, produce già i modelli 125, 250 e 390 dell’azienda e potrebbe acquisirne ulteriore proprietà

Nel frattempo, Pierer Mobility AG, la holding che controlla KTM, ha venduto la sua quota di MV Agusta. Pierer aveva acquisito una partecipazione di maggioranza in MV Agusta nel 2024, ma ora ha ceduto il controllo della famosa marca italiana al gruppo Art of Mobility S.A.. La vendita di MV Agusta, che ha visto crescere le sue vendite del 116% nel 2024, rappresenta una mossa strategica per alleggerire il peso finanziario di KTM e concentrarsi sul recupero.

Il futuro di KTM: una lotta per la sopravvivenza

CFMoto è un altro partner che potrebbe intervenire con un aiuto finanziario

KTM si trova ora di fronte a una sfida enorme. La sua posizione di leader europeo nel settore delle moto è messa in discussione, ma grazie al piano di ristrutturazione, al supporto di nuovi investitori e al forte spirito di squadra, la compagnia spera di poter superare questo periodo difficile. Gli appassionati di moto e i dipendenti sono fiduciosi che KTM possa tornare più forte di prima, continuando a produrre moto di alta qualità che ispirano i motociclisti di tutto il mondo.

In ogni caso, il prossimo trimestre sarà cruciale per il futuro di KTM, e gli sviluppi economici dei prossimi mesi determineranno se l’azienda potrà finalmente superare la crisi o se sarà costretta a fare sacrifici ancora più grandi. La strada è difficile, ma KTM ha sempre dimostrato una grande resilienza.

Daniele Bianchi
Daniele Bianchi
Daniele Bianchi, nato a Milano nel 1980, è una figura di spicco nel giornalismo automobilistico italiano. Fin dalla giovane età ha nutrito una passione per le moto e le automobili, che lo ha portato a laurearsi in Comunicazione e Giornalismo all'Università di Bologna. Fondatore di Italiano Enduro, Daniele è conosciuto per la sua competenza tecnica e il suo stile narrativo coinvolgente.
Pubblicato in: Tendenze