Brutta notizia per i conducenti di veicoli diesel : cosa cambia nel 2025

Scritto da Daniele Bianchi

Dal 1° gennaio 2025, i conducenti di veicoli diesel dovranno affrontare nuove regole riguardanti l’utilizzo dell’AdBlue, un liquido fondamentale per ridurre le emissioni nocive dei motori diesel. Ma cosa comporta davvero questa novità?

Che Cos’è l’AdBlue?

L’AdBlue è una soluzione acquosa che gioca un ruolo cruciale nel sistema di riduzione delle emissioni dei veicoli diesel moderni. La sua funzione principale è quella di abbattere gli ossidi di azoto (NOx), gas altamente inquinanti, trasformandoli in azoto e vapore acqueo, due sostanze inoffensive. Questo processo avviene attraverso l’iniezione dell’AdBlue nel sistema di scarico, dove l’urina contenuta nel liquido si scompone in ammoniaca grazie al calore del motore. L’ammoniaca reagisce quindi con gli NOx nel catalizzatore SCR (Riduzione Catalitica Selettiva), riducendo drasticamente le emissioni. In questo modo, l’AdBlue consente ai veicoli diesel di rispettare le normative europee più rigorose in materia di emissioni inquinanti, senza compromettere le performance del motore. Un passo avanti per la qualità dell’aria e per la protezione dell’ambiente.

Nuove Obbligazioni e Aumenti dei Costi per i Conducenti

A partire dal 2025, i proprietari di veicoli diesel dovranno rispettare una nuova consumo minimo di AdBlue, fissato a 15 litri ogni 10.000 km percorsi. Questo significa che gli automobilisti dovranno monitorare più attentamente l’uso di questo liquido, con conseguenti costi aggiuntivi. Sebbene l’AdBlue abbia vantaggi evidenti per l’ambiente, presenta anche alcune problematiche tecniche: la cristallizzazione del liquido è un difetto ricorrente che può danneggiare componenti cruciali come iniettori, sonde e serbatoi. Tali guasti possono provocare gravi malfunzionamenti, immobilizzando il veicolo e costringendo a riparazioni costose, che in media superano i 1.500 euro, soprattutto per i modelli fuori garanzia.

In passato, molti automobilisti sono stati tentati di disattivare il sistema AdBlue, una pratica che, con l’introduzione dei controlli più severi dal 2025, sarà praticamente impossibile. Questo crea un vero e proprio dilemma per i proprietari di veicoli diesel: continuare a utilizzare un sistema di abbattimento delle emissioni che, pur essendo efficace, presenta anche criticità, o rischiare pesanti sanzioni per non conformità alle normative ambientali.

Il Controllo Tecnico e la Disattivazione dell’AdBlue

Contrariamente a quanto suggerito da alcune voci circolate recentemente, il controllo tecnico a partire dal 1° gennaio 2025 non introdurrà strumenti in grado di rilevare la disattivazione del sistema AdBlue. I centri di controllo tecnico, come Auto Sécurité e Sécuritest, hanno confermato che non sono previste nuove normative per potenziare la sicurezza stradale o combattere le frodi relative alle emissioni inquinanti.

La confusione nasce dall’introduzione del sistema OBFCM (On Board Fuel Consumption Monitoring), obbligatorio per i veicoli immatricolati dal 1° gennaio 2021. Sebbene questo sistema monitori i consumi energetici del veicolo, non è in grado di rilevare una disattivazione del sistema AdBlue. Il primo controllo tecnico per i veicoli equipaggiati con OBFCM partirà a gennaio 2025, ma non prevede il controllo della disattivazione del sistema AdBlue.

Le Sanzioni per la Disattivazione del Sistema AdBlue

La disattivazione del sistema AdBlue comporterà pesanti sanzioni, con multe che possono arrivare fino a 7.500 euro per la modifica non autorizzata del sistema di abbattimento delle emissioni. Questa misura è stata introdotta per fermare la pratica diffusa di disattivazione, che in passato risultava difficile da rilevare.

Un Cambiamento Necessario per la Transizione Energetica

Queste nuove normative fanno parte di un più ampio sforzo di transizione energetica e lotta contro la polluzione. I veicoli diesel, purtroppo, stanno affrontando sfide crescenti e non esistono al momento soluzioni alternative immediate e a basso costo per i proprietari di questi veicoli. La crescente complessità delle normative ambientali costringerà i conducenti a confrontarsi con un panorama sempre più restrittivo e con il dilemma di come mantenere il loro veicolo in conformità con le leggi senza dover sostenere costi esorbitanti per le riparazioni o per la manutenzione.

In sintesi, mentre il cambiamento verso veicoli meno inquinanti e più efficienti è un passo positivo per la salute dell’ambiente, i proprietari di veicoli diesel dovranno affrontare una nuova realtà fatta di obblighi e costi aggiuntivi, cercando di trovare un equilibrio tra performance, sostenibilità e praticità.

Daniele Bianchi
Daniele Bianchi
Daniele Bianchi, nato a Milano nel 1980, è una figura di spicco nel giornalismo automobilistico italiano. Fin dalla giovane età ha nutrito una passione per le moto e le automobili, che lo ha portato a laurearsi in Comunicazione e Giornalismo all'Università di Bologna. Fondatore di Italiano Enduro, Daniele è conosciuto per la sua competenza tecnica e il suo stile narrativo coinvolgente.
Pubblicato in: Tendenze