Cybertruck contro Porsche 911 : ecco il trucco che nessuno ti aveva detto

Scritto da Daniele Bianchi

Quando Elon Musk presenta un nuovo veicolo Tesla, lo spettacolo è sempre assicurato. Mi ricordo ancora il lancio del Cybertruck, quando Musk, con il suo solito stile spettacolare, mostrò un video impressionante: il suo enorme pick-up elettrico sfidava una sportiva leggendaria come la Porsche 911 in una classica gara d’accelerazione (“drag race”), vincendo nettamente nonostante trainasse un’altra Porsche. Un’immagine certamente d’impatto, ma siamo sicuri che tutto fosse davvero come sembrava?

Il trucco dietro la vittoria del Cybertruck

La scena mostrata da Tesla, diventata subito virale, sembrava chiudere definitivamente ogni dubbio: il Cybertruck è più veloce persino di una Porsche 911, nonostante un rimorchio agganciato dietro. Eppure, analizzando bene il video, ho notato un dettaglio interessante: la gara, a differenza delle classiche “drag race”, non si svolgeva su un quarto di miglio (402 metri), ma su un ottavo di miglio (circa 201 metri). Un particolare apparentemente banale, ma cruciale per capire l’effettiva performance del pick-up elettrico.

L’analisi approfondita che svela la verità

A chiarire le idee ci ha pensato il noto YouTuber del canale Engineering Explained, specializzato in spiegazioni tecniche precise e dettagliate. Ha ricostruito la situazione calcolando i tempi intermedi. Durante il video Tesla, il Cybertruck (versione top Cyberbeast) ha completato l’ottavo di miglio in 8,25 secondi mentre trainava la Porsche. Un risultato ottimo, ma inferiore di ben 1,3 secondi rispetto ai 6,94 secondi registrati dallo stesso Cybertruck, senza rimorchio, in test indipendenti.

Da qui il ragionamento è semplice: se normalmente il Cybertruck Cyberbeast, libero da rimorchi, copre il quarto di miglio in 11 secondi, aggiungendo almeno i 1,3 secondi persi nella prima metà con la Porsche agganciata, il tempo finale arriverebbe almeno a 12,3 secondi. Questo senza considerare eventuali perdite aggiuntive nella seconda metà della gara, che sono fisiologicamente probabili a causa del peso supplementare.

Porsche 911: più lenta solo a metà strada?

Qui arriva il confronto con la Porsche 911. Anche nella versione meno performante in accelerazione, la Porsche 911 T con cambio manuale, il tempo certificato sul quarto di miglio da fonti affidabili come Car & Driver e Motor Trend si aggira intorno ai 12,2 secondi. Ciò significa che, con tutta probabilità, la Porsche avrebbe superato il Cybertruck nell’ultima parte della corsa, ribaltando la situazione a proprio favore se la gara fosse proseguita fino ai classici 402 metri.

Elon Musk ha davvero mentito?

In realtà, Musk non ha tecnicamente mentito. Aveva dichiarato che il Cybertruck era capace di battere una Porsche 911 sul quarto di miglio, cosa effettivamente possibile se il veicolo non avesse un rimorchio pesante agganciato. Tuttavia, mostrando una gara dimezzata e sfruttando l’effetto scenico del rimorchio, Tesla ha probabilmente giocato sull’effetto spettacolare, “aggiustando” leggermente la realtà.

Considerazioni finali: una vittoria più simbolica che reale

Al di là delle sottigliezze tecniche, bisogna riconoscere che vedere un pick-up elettrico da oltre 800 cavalli tenere testa – e addirittura superare – una Porsche 911 in accelerazione, rappresenta comunque un risultato impressionante. La forza bruta di veicoli elettrici come il Cybertruck è fuori discussione, e Musk sa bene come sfruttare questi spettacoli per creare clamore mediatico.

Personalmente, credo che il pubblico avrebbe apprezzato comunque la performance, anche senza trucchi o piccoli “aggiustamenti”. Dopo tutto, che un camion elettrico così pesante possa anche solo avvicinarsi a una Porsche in una drag race è già qualcosa di straordinario, non trovate?

Daniele Bianchi
Daniele Bianchi
Daniele Bianchi, nato a Milano nel 1980, è una figura di spicco nel giornalismo automobilistico italiano. Fin dalla giovane età ha nutrito una passione per le moto e le automobili, che lo ha portato a laurearsi in Comunicazione e Giornalismo all'Università di Bologna. Fondatore di Italiano Enduro, Daniele è conosciuto per la sua competenza tecnica e il suo stile narrativo coinvolgente.
Pubblicato in: Tendenze