Un periodo davvero difficile per KTM. Dopo i licenziamenti, l’annuncio di una riorganizzazione interna entro 90 giorni e le incertezze sul futuro di MV Agusta all’interno del gruppo, un media tedesco ha rivelato che l’azienda si trova con ben 265.000 moto invendute nei suoi magazzini. Una quantità vertiginosa, equivalente a un anno di produzione, che simboleggia i problemi finanziari e organizzativi del costruttore.
Secondo il sito tedesco Der Standard, KTM sta affrontando una situazione preoccupante. Il costruttore ha accumulato, negli ultimi mesi, un enorme stock di motociclette, una cifra che ha raggiunto i 265.000 esemplari stoccati nelle strutture aziendali. Questo accumulo ha attirato l’attenzione durante le udienze relative all’insolvenza dell’azienda, dove i creditori, gli azionisti e un giudice hanno esaminato la situazione finanziaria del marchio. Tra le cause evidenziate dagli avvocati, figura una gestione inefficace che include una produzione eccessiva.
Una surproduzione di veicoli
Il problema principale per KTM è la surproduzione di moto, che si è rivelato un disastro dal punto di vista economico. La società ha continuato a produrre moto a ritmi elevati anche quando i concessionari segnalavano una domanda in calo. Questa mancanza di reattività sul mercato ha contribuito in modo significativo ad aumentare il stock invenduto, creando una vera e propria “bolla” di moto che ora rischia di compromettere la stabilità finanziaria dell’azienda.
Costi esorbitanti per il magazzinaggio
Una delle sfide più urgenti per KTM è la gestione di questi 265.000 veicoli inutilizzati. I costi di stoccaggio sono diventati una spesa enorme: secondo le stime, tra gennaio 2023 e ottobre 2024, l’azienda spenderà circa 440 milioni di euro solo per mantenere attive le strutture di stoccaggio. Un importo che potrebbe essere utilizzato in modo più produttivo, ma che ora viene assorbito dalla necessità di immagazzinare un numero impressionante di motociclette.
Le prospettive non sono rosee, e KTM dovrà affrontare il compito arduo di smaltire queste moto in eccesso, in un mercato che già fatica a rispondere positivamente. Sarà interessante vedere quali strategie il marchio adotterà per ridurre il proprio stock invenduto e riportare la situazione sotto controllo, ma certamente questa crisi rappresenta una lezione importante sulla necessità di un’accurata gestione della produzione e della domanda.