Una piccola “falla” nella normativa avrebbe potuto permettere a Stellantis di ottenere il bonus ecologico per la sua Leapmotor T03, ma il governo francese ha prontamente reagito per evitare che ciò accadesse. Stellantis, attraverso una joint venture con Leapmotor, aveva visto nell’arrivo dei veicoli elettrici cinesi in Europa un’opportunità di essere protagonista, piuttosto che subire passivamente l’arrivo di queste auto a basso costo, che comunque non hanno ancora invaso il mercato come ci si aspettava.
L’idea di Stellantis era quella di produrre parzialmente le prime Leapmotor T03 in Polonia, sperando così di poter accedere al bonus ecologico in Francia. Tuttavia, i piani non sono andati come sperato, e l’Stato francese ha deciso di intervenire rapidamente, modificando le regole dell’Ecoscore.
Assemblare non è produrre
Nel lungo periodo, le auto Leapmotor dovrebbero essere prodotte nello stabilimento di Mirafiori, in Italia, per evitare dazi doganali sui veicoli elettrici cinesi e per poter accedere al bonus ecologico in Francia. Secondo la legislazione attuale, infatti, i veicoli prodotti al di fuori dell’Europa non sono idonei al bonus.
Nel frattempo, però, le Leapmotor T03 vengono assemblate a Tychy, in Polonia. È importante sottolineare che, in realtà, le auto vengono prevalentemente prodotte in Cina a costi inferiori, ma con un impatto ambientale più elevato. Una volta assemblati in Europa (in realtà si tratta solo di un assemblaggio di parti, come saldature e viti), i veicoli possono essere considerati “prodotti” in Europa, e quindi rientrare nelle condizioni per beneficiare del bonus ecologico.

Tre piccoli cambiamenti per bloccare il bonus
Stellantis e il suo partner hanno cercato di sfruttare questa piccola lacuna legislativa, ma il governo francese ha immediatamente proposto una modifica al testo di legge sull’Ecoscore, il sistema che determina l’accesso o meno ai bonus ecologici. La proposta di modifica prevede di sostituire la locuzione “sito di assemblaggio” con “sito di produzione”, un cambiamento di soli tre parole che potrebbe privare la Leapmotor T03 del bonus ecologico, che nel frattempo era già stato ridotto a 3.000 euro dalla legge Barnier.
In pratica, ora un semplice assemblaggio di parti provenienti dall’estero non sarà più sufficiente per beneficiare del bonus. La legge richiede infatti che siano realizzate in Europa tutte le fasi di produzione, inclusi stampaggio e lavorazione della carrozzeria, verniciatura e montaggio del motore elettrico e della batteria.
Una strategia per incentivare la produzione in Europa
L’obiettivo delle modifiche è chiaro: favorire la produzione locale. Questo approccio ha un impatto positivo sia dal punto di vista ecologico che economico. Le politiche come l’Ecoscore e le imposte sui veicoli elettrici importati mirano a incentivare i produttori cinesi ad aprire fabbriche in Europa, piuttosto che importare veicoli assemblati altrove.
Le modifiche legislative non solo proteggono l’industria europea, ma spingono anche verso una maggiore sostenibilità. L’Europa vuole evitare che veicoli elettrici a basso costo possano essere venduti con bonus ecologici, se non rispettano un’adeguata produzione sul territorio, favorendo in tal modo un’industria più sostenibile e competitiva.