Huawei, colosso della telefonia mobile, sta gradualmente conquistando il settore automobilistico, non vendendo una singola auto a proprio nome, ma penetrando sempre più nel cuore dell’industria, sia tra i produttori cinesi che tra alcuni brand internazionali. Questo rappresenta un’opportunità, ma al contempo un rischio per le case automobilistiche.
In soli quattro anni, Huawei è diventato un punto di riferimento fondamentale per l’industria automobilistica cinese, grazie a una gamma di tecnologie avanzate legate ai veicoli elettrici, connessi e intelligenti. Software e hardware per la guida autonoma, schermi innovativi, servizi connessi, cloud, architettura elettronica, motori elettrici… l’unico campo in cui Huawei non è ancora entrata è quello delle batterie.
Huawei come fornitore per i produttori cinesi
Grazie alla sua forte immagine, Huawei si è imposto come un fornitore di punta, e quasi tutti i produttori cinesi di auto vogliono un accordo con l’azienda. Si trova infatti come partner in marchi come GAC, BAIC, Dongfeng e Changan. Persino BYD, storicamente concentrato sull’integrazione verticale, ha ceduto al richiamo di Huawei per il suo nuovo SUV Bao8. Per queste case automobilistiche, l’obiettivo finale è apporre il logo HI (Huawei Inside) sui loro veicoli. Questo sigillo di qualità diventa un argomento di vendita chiave, che si guadagna solo equipaggiando l’auto con motori elettrici, servizi connessi tramite Harmony OS e tecnologia per la guida autonoma di Huawei.
Huawei quasi come un costruttore di automobili
Ma Huawei non si limita a essere un semplice fornitore: è diventato, in effetti, quasi un costruttore di automobili. Sebbene i veicoli non portino il suo marchio, sono assemblati nelle fabbriche di partner come Luxeed con Chery, Stelato con BAIC, Aito con Seres o Maextro con JAC. Questi veicoli sono raggruppati sotto il nome di HIMA (Harmony Intelligent Mobility Alliance) e vengono venduti nei punti vendita Huawei. Un modello che sta avendo molto successo: in appena tre anni, HIMA è passata da zero a 500.000 auto all’anno, ottenendo già profitti. Il semplice nome Huawei attrae i consumatori, in modo simile a quanto avviene con Xiaomi.
Tanto che ora sono proprio i costruttori automobilistici a bussare alla porta di Huawei per creare nuove marche sotto il marchio HIMA. L’ultimo in ordine di tempo è GAC, già partner di Huawei per la tecnologia della sua berlina elettrica Trumpchi. Ora desidera creare un nuovo marchio, nonostante il proprio marchio Aion stia già andando piuttosto bene. Tuttavia, il brand Hyptec stenta a decollare nel segmento delle auto di fascia alta tecnologiche. Curiosamente, le Hyptec dovevano inizialmente essere sviluppate congiuntamente da GAC e Huawei, ma GAC ha deciso di proseguire in autonomia, con risultati più contrastanti. Un passo che sembra rimpiangere ora.
Audi, Nissan e Toyota: i marchi internazionali abbracciano la tecnologia Huawei
Praticamente tutti i costruttori automobilistici cinesi hanno collaborato con Huawei, e lo stesso vale per alcuni produttori internazionali, come Audi, Nissan e Toyota. Tuttavia, c’è un grande attore che preferisce mantenere le distanze: Geely, il gruppo che possiede marchi come Volvo, Lotus, Zeekr e Polestar, ha preferito acquisire un produttore di telefoni, Meizu, piuttosto che entrare in partnership con Huawei. Il sistema operativo di Meizu è già presente su modelli come Zeekr, Lynk&Co o Galaxy.
Questi numerosi avvicinamenti tra i produttori e Huawei offrono vantaggi strategici per le case automobilistiche. Consentono loro di competere con startup dinamiche come Nio e Xpeng. Ma ci sono anche dei rischi, in particolare per quanto riguarda l’export. In alcuni paesi, il nome Huawei può agire come un ostacolo, in quanto potrebbe suscitare preoccupazioni nelle autorità locali. Ad esempio, Aito era presente al salone dell’auto di Parigi, ma non ha ancora confermato quando lancerà i veicoli con tecnologia Huawei. Da parte sua, Changan prevede di lanciare il marchio Avatr in Europa nel 2026. Ma il piccolo logo HI rosso sulla fiancata sarà ancora visibile su questi veicoli? Solo il tempo lo dirà.