Tesla smaschera chi abusa dell’Autopilot (sarà il preludio al volante capacitivo?)

Scritto da Daniele Bianchi

Tesla continua a essere al centro delle discussioni sulla guida autonoma, soprattutto in Europa, dove le normative e le aspettative dei consumatori possono differire rispetto agli Stati Uniti. Tra i vari aspetti che suscitano dibattito, emerge una questione tecnica: l’assenza di un volante capacitivo nei veicoli del marchio.

Il problema del volante non capacitivo

Per chi non è familiare con il termine, un volante capacitivo è in grado di rilevare la presenza delle mani del conducente senza richiedere alcuna pressione fisica. Attualmente, i veicoli Tesla in Europa obbligano il conducente a esercitare una leggera pressione sul volante ogni 10 secondi, anche su un rettilineo. Se questo non avviene, la vettura emette un segnale acustico (spesso fastidioso, soprattutto per i passeggeri) e, in alcuni casi, disattiva l’Autopilot per il resto del viaggio. Una sorta di “punizione” che non è passata inosservata tra gli utenti.

Soluzioni fai-da-te (e rischi connessi)

Come spesso accade, la creatività degli utenti ha generato una serie di soluzioni artigianali per aggirare questa limitazione. Una delle più semplici e diffuse consiste nel fissare una bottiglia d’acqua al volante per simulare la presenza delle mani. Ma c’è di più: sul mercato si trovano accessori appositamente progettati per truccare il sistema, come contrappesi da applicare al volante. Questi dispositivi, per quanto apparentemente ingegnosi, rappresentano un rischio significativo. In caso di emergenza, infatti, possono compromettere il controllo del veicolo e aggravare le conseguenze di un incidente.

Negli Stati Uniti, la vendita di tali accessori è formalmente vietata, ma è comunque facile trovarli online. Nonostante ciò, Tesla sta iniziando a prendere contromisure.

Le contromisure di Tesla

Con gli ultimi aggiornamenti software, Tesla ha implementato strumenti per rilevare l’uso di accessori non autorizzati sul volante. Quando il sistema identifica uno di questi dispositivi, l’Autopilot viene disattivato immediatamente. Questa novità è stata scoperta grazie a Teslascope, una piattaforma che analizza in dettaglio gli aggiornamenti rilasciati dal produttore.

Una sorveglianza sempre più attenta

Oltre a individuare accessori fisici, Tesla sta aumentando l’utilizzo della telecamera interna per monitorare l’attenzione del conducente. Secondo le ultime analisi, alcune posture, come alzare un braccio per un periodo prolungato, portano rapidamente alla disattivazione dell’Autopilot. Questo indica che il sistema è già attivo nel rilevare segnali di distrazione. Tuttavia, c’è chi trova modi per aggirare anche questo controllo, ad esempio coprendo la telecamera con un adesivo.

Verso un futuro con volanti capacitivi?

La domanda che molti si pongono è: perché Tesla non ha ancora adottato un volante capacitivo? Case automobilistiche come BMW o Mercedes-Benz hanno già implementato questa tecnologia, che garantisce un’esperienza più intuitiva e meno invasiva per il conducente. Potrebbe essere solo una questione di tempo prima che Tesla adegui i propri standard per rispondere alle esigenze del mercato europeo.

Nel frattempo, resta fondamentale un approccio responsabile all’utilizzo dell’Autopilot. Sebbene sia una funzione straordinaria per il comfort e la sicurezza, non sostituisce la piena attenzione del conducente. La tecnologia può aiutare, ma la responsabilità ultima rimane sempre nelle mani (letteralmente) di chi guida.

Daniele Bianchi
Daniele Bianchi
Daniele Bianchi, nato a Milano nel 1980, è una figura di spicco nel giornalismo automobilistico italiano. Fin dalla giovane età ha nutrito una passione per le moto e le automobili, che lo ha portato a laurearsi in Comunicazione e Giornalismo all'Università di Bologna. Fondatore di Italiano Enduro, Daniele è conosciuto per la sua competenza tecnica e il suo stile narrativo coinvolgente.
Pubblicato in: Tendenze