BYD entra nel mercato dei tablet per sfidare Apple e i giganti del settore

Scritto da Daniele Bianchi

Dopo aver conquistato le strade con le sue auto elettriche, BYD punta ora a entrare nei salotti e nelle mani degli utenti. Il colosso cinese dell’automotive ha presentato il suo primo tablet proprietario, segnando un passo decisivo verso l’integrazione totale tra mobilità e tecnologia.

Un tablet pensato come parte integrante del SUV di lusso

Il nuovo dispositivo fa il suo debutto all’interno della Tai 7, una SUV ibrida plug-in del marchio premium di BYD, Fang Cheng Bao. Progettata per il mercato delle grandi città cinesi, la vettura sarà disponibile dal quarto trimestre del 2025 e arriverà in Europa con il nome di Denza.

Il tablet, sviluppato interamente nei laboratori BYD, è in grado di sincronizzarsi perfettamente con il sistema di bordo del veicolo. In pratica, i contenuti e le funzioni passano senza interruzioni dal display dell’auto al dispositivo portatile, creando un ecosistema digitale fluido. È un’idea che in Cina sta prendendo piede rapidamente, spinta dal desiderio dei consumatori di avere esperienze connesse simili a quelle offerte dagli smartphone di ultima generazione.

BYD segue la tendenza della mobilità intelligente

La cosiddetta “smart mobility” è ormai un settore multimiliardario in Cina. Marchi come Xiaomi e Huawei, forti della loro esperienza nel mondo degli smartphone, stanno entrando con decisione nell’industria automobilistica, proponendo auto sempre più integrate con sistemi digitali. Anche costruttori come Nio hanno scelto di sviluppare dispositivi propri, come smartphone dedicati ai propri clienti.

BYD percorre la stessa strada, ma con un vantaggio non trascurabile: l’azienda ha già solide basi sia nel campo automobilistico che nella produzione elettronica. Questa doppia competenza le consente di ridurre i costi, innovare più rapidamente e offrire un’esperienza utente realmente integrata.

La collaborazione silenziosa con Apple

Da quasi 15 anni, BYD è un partner strategico nella catena di fornitura di Apple, occupandosi dell’assemblaggio di una parte significativa degli iPad prodotti nel mondo. Secondo dati riportati dal Wall Street Journal, circa un terzo di questi dispositivi viene assemblato in stabilimenti di proprietà di una consociata BYD, dove lavorano oltre 100.000 dipendenti e 10.000 ingegneri.

Pur non partecipando direttamente alla produzione degli iPhone, l’azienda fornisce componenti fondamentali come i telai in titanio dei modelli Pro. Inoltre, la recente acquisizione di due fabbriche cinesi da parte di Jabil Circuit — uno dei principali fornitori di Apple — ha ulteriormente rafforzato il ruolo di BYD nel panorama tecnologico globale.

Meno dipendenze e più controllo sulla catena del valore

Con la creazione del proprio tablet, BYD punta a ridurre la dipendenza da fornitori esterni e a trattenere una quota maggiore del valore generato lungo la catena produttiva. È una strategia che risponde non solo a logiche di profitto, ma anche alla crescente importanza del controllo sui dati e sulle tecnologie chiave.

La scelta del tablet non è casuale: le interfacce digitali e i dispositivi connessi stanno diventando il cuore delle nuove automobili. I consumatori, soprattutto le generazioni più giovani, si aspettano che la loro auto funzioni come un’estensione naturale del proprio smartphone o laptop.

Una corsa verso una nuova frontiera miliardaria

Secondo Bloomberg Intelligence, il mercato globale dei “Smart Vehicles” potrebbe raggiungere entro il 2030 un giro d’affari di circa 742 miliardi di dollari all’anno. Si tratta di una sfida che coinvolge colossi come Volkswagen, Ford, Mercedes-Benz e Tesla, ma anche aziende tecnologiche e produttori di componenti elettronici.

Con questa mossa, BYD dimostra di voler competere non solo sul fronte delle motorizzazioni elettriche, ma anche in quello della mobilità digitale, entrando in diretta concorrenza con giganti come Apple. Un segnale chiaro: il futuro dell’automobile non sarà fatto solo di batterie e cavalli, ma anche di software, connettività e innovazione integrata.

Daniele Bianchi
Daniele Bianchi
Daniele Bianchi, nato a Milano nel 1980, è una figura di spicco nel giornalismo automobilistico italiano. Fin dalla giovane età ha nutrito una passione per le moto e le automobili, che lo ha portato a laurearsi in Comunicazione e Giornalismo all'Università di Bologna. Fondatore di Italiano Enduro, Daniele è conosciuto per la sua competenza tecnica e il suo stile narrativo coinvolgente.
Pubblicato in: Tendenze