Monta ruote cinesi da 3.700 € su una Bugatti da 2 milioni: il risultato è assurdo

Scritto da Daniele Bianchi

C’è chi spende milioni per un’auto da sogno e chi decide di risparmiare proprio dove nessuno oserebbe: sulle ruote. È quello che ha fatto un proprietario di Bugatti Veyron, sostituendo i costosissimi cerchi originali con un set cinese da poche migliaia di euro. Una scelta che ha scatenato un acceso dibattito tra puristi e pragmatici.

Il costo folle della manutenzione Bugatti

Possedere una Bugatti Veyron significa entrare in un club esclusivo, dove il prezzo d’ingresso è solo l’inizio. Ogni dettaglio di questa hypercar da oltre 2 milioni di euro è progettato con maniacale precisione — e la manutenzione rispecchia lo stesso livello di esclusività.

Le ruote originali, sviluppate insieme al sistema Michelin PAX, costano la cifra incredibile di circa 160.000 dollari per un set completo. A ciò si aggiunge la difficoltà logistica: possono essere montate solo in pochi centri autorizzati tra Stati Uniti e Francia. Inoltre, i pneumatici dedicati sono sempre più rari e costosi, al punto che anche i collezionisti più ricchi faticano a reperirli.

Di fronte a questi costi, il proprietario georgiano della Veyron ha deciso di percorrere una strada tutta sua. Con le gomme originali ormai screpolate e dichiarate pericolose, ha ordinato un set di cerchi forgiati in Cina, pagandoli appena 3.700 dollari. Un gesto che molti definirebbero folle… ma il risultato ha sorpreso tutti.

Ruote cinesi, risultato sorprendente

I nuovi cerchi, da 20 pollici all’anteriore e 21 al posteriore, si sono adattati perfettamente all’impianto frenante della Veyron, noto per essere tra i più potenti al mondo. L’auto è stata equipaggiata con pneumatici Michelin derivati dalla Chiron, facilmente reperibili e compatibili, dopo minime regolazioni di bilanciamento.

E il verdetto? Incredibilmente positivo. La vettura ora offre una guida più fluida, una frenata più progressiva e persino un comfort superiore. L’unico sacrificio riguarda la perdita del sistema di monitoraggio della pressione dei pneumatici — un dettaglio poco rilevante per un uso stradale normale.

Certo, con questi pneumatici non si possono raggiungere i 400 km/h di velocità massima, ma quanti proprietari di Bugatti possono davvero permettersi (o osare) di spingersi a tanto al di fuori di una pista?

Una filosofia che sfida le regole

La decisione del proprietario solleva una domanda interessante: ha senso spendere cifre astronomiche solo per rispettare le specifiche ufficiali della casa madre? Se un set di ruote originali costa quanto un appartamento, perché non cercare un’alternativa più accessibile che mantenga sicurezza e prestazioni?

Questa Veyron “ribelle” dimostra che un approccio più pragmatico non solo è possibile, ma può anche migliorare l’esperienza di guida. In un mondo dominato da logiche di lusso e marketing, l’idea che una Bugatti possa funzionare meglio con cerchi “non ufficiali” suona quasi come una rivoluzione silenziosa.

Un gesto controverso ma emblematico

Per gli appassionati più ortodossi, montare cerchi economici su una Bugatti è un atto di blasfemia automobilistica. Eppure, il risultato parla da solo: l’auto è più confortevole, più gestibile e — soprattutto — non ha perso nulla del suo fascino.

Questo episodio è più di un semplice aneddoto virale. È un simbolo di come anche nel mondo delle hypercar si possa iniziare a distinguere tra ciò che è realmente necessario e ciò che è solo status symbol. Forse è il segno di un cambiamento culturale, dove il lusso non significa più necessariamente spreco, ma equilibrio tra prestazioni, funzionalità e buon senso.

E così, una Veyron con ruote cinesi da 3.700 euro diventa la prova vivente che, a volte, anche tra i motori da sogno… il risparmio può fare miracoli.

Daniele Bianchi
Daniele Bianchi
Daniele Bianchi, nato a Milano nel 1980, è una figura di spicco nel giornalismo automobilistico italiano. Fin dalla giovane età ha nutrito una passione per le moto e le automobili, che lo ha portato a laurearsi in Comunicazione e Giornalismo all'Università di Bologna. Fondatore di Italiano Enduro, Daniele è conosciuto per la sua competenza tecnica e il suo stile narrativo coinvolgente.
Pubblicato in: Tendenze