Ribattezzato sarcasticamente “PureToc” da molti automobilisti delusi, il motore 1.2 PureTech di Stellantis (ex PSA) ha collezionato una lunga lista di problemi di affidabilità. Dai guasti alla distribuzione alla consumo eccessivo di olio, sono migliaia i proprietari di veicoli Peugeot, Citroën, DS, Opel e persino Toyota ad aver affrontato situazioni difficili. La frustrazione è cresciuta tanto che si stava concretizzando una azione collettiva contro il colosso automobilistico.
L’annuncio del sostituzione gratuita dei motori
In risposta alla pressione crescente, Stellantis ha dichiarato che sostituirà gratuitamente tutti i motori difettosi. Una buona notizia, soprattutto per chi ha già subito rotture del motore o spese di riparazione significative. Ma è importante ricordare che questa “promessa” era, in realtà, un elaborato scherzo di pesce d’aprile. Alcuni lettori hanno preso seriamente l’annuncio, mentre altri hanno espresso disappunto per la leggerezza con cui è stato trattato il tema.
Un problema ancora irrisolto
Nonostante i richiami effettuati nel 2020 e nel 2023, i problemi legati al motore PureTech persistono. Numerosi proprietari lamentano guasti frequenti e, spesso, le spese di riparazione non vengono coperte dalle case automobilistiche o lo sono solo parzialmente. Questi disagi hanno portato il gruppo di avvocati MyLeo a preparare un’azione legale collettiva. Lo stesso team sta seguendo un caso simile, il “motorgate”, che coinvolge il motore TCe di Renault.

Le domande ancora aperte
L’annuncio scherzoso ha sollevato alcune questioni reali: come Stellantis potrebbe gestire la sostituzione di oltre 600.000 motori in tempi ragionevoli? I clienti che hanno già sostenuto spese verranno rimborsati? Quali periodi di produzione sono coinvolti? Domande che restano senza risposta, ma che riflettono l’urgenza di una soluzione concreta per i proprietari colpiti.
Una soluzione ironica
Come ulteriore provocazione, l’articolo scherzava sul fatto che i nuovi motori avrebbero avuto un sistema di ammissione dell’aria rivoluzionario, con “branchie” al posto dei filtri. Inoltre, ai proprietari sarebbe stata chiesta una firma su una clausola di rinuncia a future azioni legali, decorata con un pesce clown.
Conclusione
La vicenda del motore 1.2 PureTech evidenzia l’importanza di una maggiore trasparenza e di politiche di garanzia più solide da parte di Stellantis. Scherzi a parte, i clienti meritano risposte chiare e soluzioni concrete ai problemi di affidabilità di uno dei motori più diffusi del gruppo. Restiamo in attesa di sviluppi reali, con la speranza che questa volta Stellantis affronti il problema con la serietà che i suoi clienti si aspettano.