Semaforo rosso: quanto tempo della nostra vita passiamo davvero fermi a fissare quella dannata luce rossa? La domanda sorge spontanea, soprattutto quando l’attesa sembra eterna e il piede sinistro inizia a reclamare pietà. Ma la vera questione – da milioni di automobilisti – è sempre la stessa: meglio attendere in prima marcia o mettere in folle? Finalmente l’esperto smonta miti e rivela la posizione più intelligente per noi (e per la nostra povera frizione!).
La lunga attesa degli automobilisti olandesi
Secondo un calcolo svolto dalla rivista Quest, basato sui dati di CBS e Rijkswaterstaat, tutti i cittadini dei Paesi Bassi, sommando i minuti passati davanti ai semafori, totalizzano ogni anno circa 1,6 miliardi di minuti di attesa. Per essere chiari: equivale a oltre tre millenni di tempo trascorsi collettivamente a fissare il semaforo rosso. Non è uno scherzo! Per ogni automobilista con patente, parliamo di 108 minuti all’anno, ovvero circa 150 ore in una vita intera. Questo significa oltre sei giorni – sei giorni e notti! – buttati a scrutare la luce. E anche chi la patente non ce l’ha, tra viaggi da passeggero o da copilota, finisce comunque a sprecare in media 35 ore della propria esistenza per colpa di quei 5.200 semafori sparsi sul territorio olandese. Insomma, scappare dal rosso è dura.
Prima, folle… o qualcosa di diverso? La parola all’esperto
Ma veniamo al dilemma: in quale posizione è meglio attendere? Jos van der Drift, esperto Automotive presso ANWB, chiarisce che la scelta giusta dipende dalla situazione. Se vi trovate come primi davanti al semaforo, ha perfettamente senso rimanere in prima marcia. In questo modo, appena scatta il verde, potete ripartire subito senza creare una catena di frustrazione fra gli automobilisti dietro di voi. “Non lasciate che chi sta dietro perda ulteriore tempo!” suggerisce van der Drift.
Se invece siete al centro di una fila o sapete che la luce resterà rossa a lungo, potete tranquillamente mettere l’auto in folle. Questo semplice gesto evita che il piede sinistro resti per minuti interi a premere la frizione, cosa che a lungo andare può stancare anche il guidatore più allenato.
La leggenda (infondata) della frizione usurata
Molti temono l’usura della frizione e di conseguenza mettono subito la macchina in folle ogni volta che attendono. Ma van der Drift spiega che questa paura è, per lo più, una leggenda metropolitana. La frizione si consuma davvero solo quando l’auto si muove. Rimanere fermi con il pedale della frizione premuto mette un po’ di carico sul cuscinetto di spinta e sul pedale, ma gli effetti sono davvero minimi. A sostegno di questa tesi, diversi studi tecnici di ANWB e Automotive Academy confermano che sostare a lungo col pedale della frizione abbassato – sempre che non sia premuto solo a metà – non causa danni significativi. La maggior parte dell’usura nasce durante la cosiddetta ‘frizione a metà corsa’, soprattutto nelle partenze a bassa velocità o in salita.
- La placca della frizione si consuma solo in movimento
- Sostare col pedale abbassato stressa poco il sistema
- La vera usura nasce con la frizione a metà
Auto automatiche e altri trucchi di sopravvivenza
Per chi guida un’automatica, la vita è molto più semplice: non c’è bisogno di passare in folle. La maggior parte delle moderne trasmissioni automatiche, infatti, si “scollega” internamente non appena si preme il freno, evitando ogni rischio d’usura extra. E i veicoli provvisti di sistemi start-stop fanno tutto da soli, spegnendo il motore nelle soste prolungate.
A proposito di trucchi: alcuni automobilisti amano partire direttamente dalla seconda marcia. Male non fa, a patto che l’auto abbia una buona coppia a bassi giri. Ma se la partenza avviene con scossoni o fatica, si rischia di stressare inutilmente frizione e trasmissione. Certo, l’usura non diminuisce granché, però almeno il piede sinistro ringrazia per un po’ di tregua.
Considerato che – in media – passiamo sei giorni della nostra vita solo a fissare i semafori rossi, perché non mettere anche il comfort fra le priorità? Dopo tutto, se non possiamo cambiare il rosso, almeno possiamo scegliere come viverlo!
