Batteria scarica? Ecco quanti chilometri puoi ancora percorrere con lo 0%

Scritto da Daniele Bianchi

La scena è familiare: il contatore scende, il cuore sale. Ti chiedi se farai in tempo a raggiungere la colonnina o se dovrai chiamare il carro attrezzi. La buona notizia è che le auto elettriche moderne sono meno “drammatiche” di quanto si pensi: sotto stress ti avvisano con anticipo, tagliano gradualmente la potenza e, spesso, conservano una piccola riserva d’emergenza. Organizzazioni come l’automobile club tedesco ADAC hanno documentato questo comportamento in test comparativi recenti.

Avvisi e limitazioni di prestazioni

Quasi tutti i modelli seguono una stessa “scaletta”: prima compare un avviso visivo sul cruscotto, poi segnali acustici; se continui, l’auto limita potenza e velocità. A seconda del modello, i primi allarmi possono arrivare già tra il 20% e il 7% di carica residua. L’idea è semplice: darti tempo e margine per decidere dove e come ricaricare, senza brusche interruzioni.

Guidare con lo 0%

Arrivati allo “0%” indicato, molte EV non si spengono all’istante: rimane una riserva che in media consente 15–20 km extra. In questa fase la vettura entra in modalità “tartaruga”: accelerazione fiacca, velocità contenuta, elettronica concentrata a farti arrivare alla presa più vicina. È un’àncora utile in città o per l’ultimo tratto verso un’area di servizio; in autostrada, però, lo spazio di manovra si riduce.

Differenze tra i modelli

La riserva non è identica per tutti. In prove comparate, compatte e SUV come VW ID.3, Tesla Model Y, Kia EV6, Volvo EX40, BYD Seal e Nio EL6 hanno mostrato margini residui nell’ordine di una manciata di chilometri, con leggere variazioni tra un modello e l’altro. Il messaggio pratico: la “soglia zero” sul display non equivale automaticamente allo stop, ma non è nemmeno un lasciapassare per mettersi a caccia di colonnine lontane. (Vedi anche i bollettini tecnici dei costruttori e i test club come ADAC per i dettagli modello per modello.)

Non affidarti ciecamente alla riserva

Meglio non farne un’abitudine. Freddo intenso, batteria datata, dislivelli o vento contrario possono ridurre drasticamente la riserva, fino ad annullarla. Inoltre alcune vetture si spengono se la velocità scende troppo, proprio per proteggere la batteria. Se resti fermo, serve l’assistenza del costruttore o un servizio di traino/ricarica mobile: trainare un’EV “a ruote a terra” può danneggiare la componentistica ad alta tensione (linea confermata dai manuali d’uso dei produttori e dalle linee guida dei club automobilistici europei).

Consigli pratici per chi guida

  • Pianifica le ricariche in anticipo e tieni una margine di sicurezza per deviazioni o colonnine occupate.
  • Attiva la modalità Eco, limita clima e riscaldamento quando sei a corto.
  • Guida in modo prevedente e fluido; a velocità costanti consumi meno.
  • Evita di lasciare l’auto in sosta prolungata con batteria vicina allo zero.
  • Tieni sullo smartphone una mappa aggiornata delle infrastrutture (app dei gestori, portali dei costruttori, dati aggregati di rete come quelli citati dagli enti nazionali per l’energia).

Usa la testa

L’immagine dell’auto elettrica che “ti pianta” senza avviso è superata. I sistemi moderni avvertono, modulano e ti concedono un piccolo jolly finale. Ma il principio resta quello di sempre: pianificazione, prudenza e niente scommesse sugli ultimi chilometri. Così la tua EV rimane un alleato, non un generatore di ansia.

Daniele Bianchi
Daniele Bianchi
Daniele Bianchi, nato a Milano nel 1980, è una figura di spicco nel giornalismo automobilistico italiano. Fin dalla giovane età ha nutrito una passione per le moto e le automobili, che lo ha portato a laurearsi in Comunicazione e Giornalismo all'Università di Bologna. Fondatore di Italiano Enduro, Daniele è conosciuto per la sua competenza tecnica e il suo stile narrativo coinvolgente.
Pubblicato in: Tendenze