Sorpassa 47 auto nel tunnel del Gottardo: la folle manovra che gli cambierà la vita

Scritto da Daniele Bianchi

C’è chi, al volante, dimentica che certe regole non esistono per noia ma per salvare vite. È il caso di un motociclista britannico che, lo scorso agosto, ha deciso di sfidare la sorte nel luogo meno adatto del mondo: il tunnel del Gottardo, in Svizzera, una delle arterie più trafficate e sorvegliate d’Europa. Il suo gesto — un sorpasso collettivo di 47 veicoli in pieno tunnel — gli è costato carissimo: una multa salatissima e un divieto di guida a vita sul territorio svizzero.

L’infrazione che ha fatto il giro del mondo

Era il 30 agosto 2025 quando l’uomo, in sella alla sua moto, ha superato in sequenza due camion e 45 automobili lungo i quasi 17 chilometri del tunnel. Le telecamere di sorveglianza hanno registrato tutto, e la polizia del Canton Uri lo ha fermato appena uscito dall’altra parte.

Le conseguenze sono state immediate: revoca permanente della patente in Svizzera e una sanzione che, secondo le stime, si aggira attorno ai 13.000 euro. In Svizzera, infatti, le multe vengono calcolate in base al reddito del trasgressore, e ogni sorpasso in zona vietata può valere fino a 270 euro. Oltre alla multa, è stata aperta anche un’indagine per guida pericolosa e possibile “condizione psicofisica non idonea”.

Un episodio che ha fatto scalpore non solo per l’audacia, ma anche perché ha riacceso i riflettori sulle rigidissime norme di sicurezza del Gottardo.

Perché il divieto di sorpasso è assoluto

Il tunnel del Gottardo, lungo quasi 17 chilometri, collega la Svizzera tedesca con il Ticino, ed è uno snodo vitale per milioni di automobilisti diretti verso l’Italia o la Francia. Ma è anche un luogo dove un piccolo errore può trasformarsi in tragedia.

Ci sono tre motivi principali per cui qui sorpassare è vietato in modo assoluto:

  • C’è una sola corsia per senso di marcia, senza barriere fisiche tra i veicoli;
  • Le luci artificiali creano illusioni ottiche che rendono difficile stimare velocità e distanze;
  • Le alte temperature interne, che possono superare i 35 gradi, aumentano i rischi in caso di guasto o stress.

Chi tenta un sorpasso, di fatto, si lancia frontalmente verso chi arriva dall’altra direzione: una roulette russa su due ruote.

L’ombra del 2001

Le regole ferree del Gottardo nascono da una tragedia che la Svizzera non ha mai dimenticato. Nell’ottobre del 2001, due camion si scontrarono frontalmente all’interno del tunnel, scatenando un incendio che raggiunse i 1.200 gradi e provocò 11 vittime. Il fumo tossico e le fiamme bloccarono centinaia di persone, costringendo le autorità a chiudere il tunnel per mesi.

Da allora, il sistema di sicurezza è tra i più avanzati d’Europa: telecamere a circuito chiuso, sensori di fumo, allarmi automatici e un rigido dosaggio del traffico per evitare congestioni. E soprattutto, tolleranza zero per chi mette a rischio la vita altrui.

Sanzioni severe ma necessarie

In Svizzera, un’infrazione grave in galleria non è considerata un semplice errore, ma un atto potenzialmente letale. Un sorpasso nel Gottardo comporta sempre una multa da diverse centinaia di euro; nei casi estremi, può arrivare al rifiuto permanente della patente.

Come spiegano le autorità federali, queste non sono “punizioni esemplari”, ma misure preventive: “Una sola manovra azzardata può innescare una catena di incidenti con decine di vittime”, ha dichiarato un portavoce della Polizia del Canton Uri.

In una galleria lunga e chiusa, dove l’aria è limitata e le vie di fuga sono poche, la sicurezza collettiva dipende dal comportamento di ciascuno.

Una lezione per i viaggiatori europei

Ogni estate, milioni di automobilisti attraversano il Gottardo diretti verso il sud dell’Europa. L’episodio del motociclista britannico è un monito per tutti i viaggiatori: ignorare le regole può costare non solo migliaia di euro, ma anche la propria patente o la vita.

Chi guida in Svizzera lo sa bene: le norme sono rigide, ma giustificate. Dopo tutto, il Gottardo non è un tunnel qualunque: è un arteria vitale, ma anche un ambiente fragile, dove prudenza e rispetto non sono optional — sono una forma di sopravvivenza.

E forse, per chi ama davvero la strada, la più grande libertà è arrivare a destinazione in sicurezza.

Daniele Bianchi
Daniele Bianchi
Daniele Bianchi, nato a Milano nel 1980, è una figura di spicco nel giornalismo automobilistico italiano. Fin dalla giovane età ha nutrito una passione per le moto e le automobili, che lo ha portato a laurearsi in Comunicazione e Giornalismo all'Università di Bologna. Fondatore di Italiano Enduro, Daniele è conosciuto per la sua competenza tecnica e il suo stile narrativo coinvolgente.
Pubblicato in: Tendenze