Negli ultimi mesi, il nome di KTM è finito al centro di un vortice di notizie contrastanti. Tra articoli sensazionalistici e post virali, la disinformazione ha colpito non solo il marchio, ma anche chi ne rappresenta il volto sul territorio: i concessionari. A chiarire la situazione è Hervé Ricord, titolare di CTM83, che racconta una realtà diversa da quella raccontata online.
La disinformazione: un problema crescente per i concessionari

Secondo Ricord, la principale difficoltà per chi lavora con KTM oggi non è tanto economica quanto comunicativa. Negli ultimi mesi, sui social e su alcune testate, si sono diffuse voci infondate che parlano di una presunta crisi finanziaria o addirittura di una possibile chiusura del marchio.
“KTM non è in liquidazione,” spiega Ricord. “Si tratta solo di un processo di riorganizzazione amministrativa che consente all’azienda di continuare a operare in modo più efficiente.” Una misura, dunque, di gestione ordinaria, simile a quella che molte grandi aziende adottano per affrontare periodi complessi senza compromettere la stabilità.
Eppure, la percezione del pubblico è stata molto diversa. I clienti, preoccupati, hanno iniziato a chiedere chiarimenti ai concessionari, alimentando un clima di incertezza. “Il problema,” aggiunge Ricord, “è che le notizie viaggiano più veloci dei fatti, e correggerle diventa un lavoro quotidiano.”
La collaborazione con la filiale francese e il supporto dell’azienda
Nonostante le difficoltà, Ricord racconta un quadro tutt’altro che disastroso. I rapporti con la filiale francese di KTM restano solidi, basati su comunicazione costante e supporto reciproco.
L’azienda, anzi, ha intensificato la collaborazione con i concessionari, lanciando iniziative per stimolare le vendite, come la recente campagna con TVA gratuita su alcuni modelli. “È un segnale importante,” spiega Ricord, “che dimostra come KTM continui a investire sul proprio network.”
Questo sostegno ha permesso a molti concessionari di mantenere il ritmo delle vendite, nonostante il clima di incertezza e il rallentamento generale del mercato.
La prospettiva per i concessionari più piccoli
Un tema sensibile riguarda i piccoli concessionari, spesso legati esclusivamente al marchio Pierer Mobility (gruppo che comprende KTM, Husqvarna e GASGAS).
Ricord ammette che, per alcuni, il momento può essere difficile, ma invita a non cedere al pessimismo. “Non sono preoccupato per il futuro di KTM,” afferma. “Il marchio ha attraversato crisi ben peggiori e ne è sempre uscito più forte.”
La forza di KTM, secondo lui, sta nella sua identità: un marchio legato alla competizione, alla performance e alla passione per la moto autentica. “I clienti che scelgono KTM lo fanno per amore della guida, non solo per moda. E questo crea un legame che va oltre le difficoltà temporanee.”
La situazione di KTM e la possibile recapitalizzazione
Le indiscrezioni su una futura ricapitalizzazione del gruppo sono, per Ricord, un segnale positivo. Diversi investitori, infatti, avrebbero manifestato interesse a sostenere l’espansione e la solidità del marchio.
“Non mi interessa chi entrerà nel capitale,” commenta, “ma so che KTM continuerà a evolversi. La sua anima è costruita sull’innovazione e sulla competizione, e questi valori non cambieranno.”
La fiducia è condivisa da molti operatori del settore, che vedono nella riorganizzazione una fase di transizione necessaria per consolidare la posizione del marchio in un mercato globale sempre più competitivo.
La passione che non finisce mai
Nonostante il rumore mediatico, la passione resta il motore di tutto. Ricord lo dimostra anche sul campo, partecipando a gare e sostenendo eventi motociclistici locali.
“Abbiamo appena vinto il Bol d’Argent con la 990 Duke,” racconta con orgoglio, “e continuiamo a correre con la 1290 Super Adventure. KTM non è solo un marchio: è un modo di vivere la moto.”
Un’affermazione che riassume bene la filosofia della casa austriaca: moto serie per divertirsi, nate per la strada ma con il cuore da pista.
Conclusioni: un futuro che guarda alla resilienza
Tra fake news, post virali e speculazioni, KTM ha dovuto fare i conti con una narrazione distorta. Ma dietro le chiacchiere, la realtà parla di un’azienda solida, supportata da una rete di concessionari motivati e da una comunità di appassionati sempre più forte.
Con la sua identità sportiva, il suo spirito innovativo e una base di clienti fedeli, KTM sembra pronta non solo a superare questo momento, ma anche a trasformarlo in un nuovo capitolo di crescita.
