Compra la prima Mustang della storia e riceve un’offerta impossibile da rifiutare

Scritto da Daniele Bianchi

A volte la storia nasce da un incontro fortuito: un uomo, un’auto e una decisione presa d’istinto. È ciò che accadde nel 1964 a un pilota canadese che, senza saperlo, sarebbe diventato parte integrante della leggenda americana su quattro ruote.

Una Mustang che non doveva essere venduta

Era aprile 1964 e negli Stati Uniti stava per scoppiare la “Mustang Mania”. Le concessionarie Ford di tutto il Paese si preparavano al lancio ufficiale di un modello destinato a cambiare per sempre il concetto di auto sportiva accessibile. Ma in un piccolo showroom di St. John’s, sull’isola canadese di Newfoundland, accadde qualcosa di imprevisto.

L’auto in vetrina non avrebbe mai dovuto essere venduta: si trattava di un prototipo di pre-produzione, uno dei soli 180 costruiti per scopi espositivi. Eppure, quando Stanley Tucker — pilota di 33 anni della Eastern Provincial Airways — la vide, se ne innamorò all’istante.

Il 14 aprile 1964, tre giorni prima del debutto ufficiale, convinse il venditore a cedergliela. Con un assegno firmato sul posto, Tucker uscì dalla concessionaria al volante della Mustang con numero di telaio 00001.

L’unica Mustang di tutta Terranova

Per mesi, Tucker fu l’unico a guidare una Mustang in tutta la provincia. “La gente mi fermava per strada per chiedermi che macchina fosse, chi la costruisse e quanto costasse,” ricordò anni dopo. Era come passeggiare con un astronauta in mezzo alla folla: tutti volevano dare un’occhiata più da vicino.

Il giovane pilota non poteva immaginare che quella macchina, apparentemente ordinaria, sarebbe diventata un pezzo unico di storia automobilistica.

Ford vuole indietro il suo “primo figlio”

Alla sede della Ford, la notizia fece rapidamente il giro dei corridoi. L’azienda si rese conto che la primissima Mustang mai prodotta stava circolando liberamente per le strade canadesi. Vari rappresentanti tentarono di riacquistarla, ma Tucker non voleva sentirne parlare: amava quella macchina e non aveva intenzione di separarsene.

Solo nel 1965, quando la sua Mustang aveva già percorso più di 10.000 miglia, arrivò la proposta definitiva: Ford gli offrì una nuova Mustang del 1966, completamente equipaggiata, in cambio della restituzione del suo esemplare storico. Era un’offerta davvero impossibile da rifiutare.

Dalla numero 1 alla numero 1.000.000

Tucker accettò. Scelse una Mustang cabriolet Silver Frost con accessori di lusso e persino una piccola televisione integrata nel cruscotto — una vera rarità per l’epoca. Ironia della sorte, quell’auto non era una Mustang qualsiasi: era la milionesima prodotta.

La “Numero Uno” tornò invece a casa, a Dearborn, dove oggi è custodita nel Henry Ford Museum, accanto alle icone dell’industria automobilistica americana.

Un affare dolceamaro

Anni più tardi, Tucker ammise di provare un misto di orgoglio e malinconia. Aveva ottenuto una splendida auto nuova, ma a volte gli mancava “la sua” Mustang originale. “Era come restituire un pezzo della mia vita,” raccontò una volta. Tuttavia, sapeva che quel modello meritava un posto nella memoria collettiva più che nel suo garage.

Una leggenda su quattro ruote

Oggi la Mustang è sinonimo di libertà e stile, con oltre dieci milioni di esemplari prodotti. Ma solo un uomo può dire di aver posseduto la prima — e di averla scambiata per la milionesima.

Stanley Tucker non entrò mai nel Guinness dei primati come Irv Gordon con la sua Volvo, ma la sua storia resta unica: quella di un pilota che, seguendo l’istinto, finì per scrivere una pagina indimenticabile della storia dell’automobile.

Daniele Bianchi
Daniele Bianchi
Daniele Bianchi, nato a Milano nel 1980, è una figura di spicco nel giornalismo automobilistico italiano. Fin dalla giovane età ha nutrito una passione per le moto e le automobili, che lo ha portato a laurearsi in Comunicazione e Giornalismo all'Università di Bologna. Fondatore di Italiano Enduro, Daniele è conosciuto per la sua competenza tecnica e il suo stile narrativo coinvolgente.
Pubblicato in: Tendenze