Addio terre rare: Renault orgoglio francese con l’elettrica a grande autonomia e processo unico

Scritto da Daniele Bianchi

Un SUV completamente elettrico, costruito in Francia e senza l’utilizzo di terre rare: questa è la scommessa ambiziosa di Renault. Un progetto che mescola orgoglio nazionale, innovazione tecnologica e un nuovo modo di intendere la mobilità sostenibile.

Il futuro elettrico secondo Renault

Nel cuore del Mondial de l’Automobile di Parigi, Renault ha messo in mostra la sua visione del futuro: un’intera gamma elettrificata, una produzione rilocalizzata sul territorio francese e un salto tecnologico di portata storica. Tra concept futuristici e ritorni nostalgici — come la nuova R5 e la reinterpretazione moderna della 4L — il marchio francese ha lasciato intravedere il suo prossimo gioiello: un SUV ad alte prestazioni basato su una piattaforma del tutto nuova.

Questa piattaforma, battezzata SDV (Software-Defined Vehicle), darà al software un ruolo da protagonista, rendendo l’auto capace di evolversi nel tempo come uno smartphone. Grazie all’integrazione con i servizi Google Cloud e alla collaborazione con partner tecnologici di primo piano, il veicolo offrirà funzioni avanzate di guida autonoma e aggiornamenti costanti da remoto.

Un ingegnere Renault, intervistato a margine della presentazione, ha commentato con entusiasmo: “Per noi il software è il nuovo motore. L’auto del futuro sarà intelligente, sicura e soprattutto francese.”

Un cuore francese, senza terre rare

Il motore rappresenta una delle più grandi rivoluzioni di questo progetto. Frutto della collaborazione tra Renault e Valeo, sarà in grado di erogare circa 200 kW (pari a 272 cavalli), senza però utilizzare terre rare, quei materiali strategici che provengono in gran parte dall’Asia e che pongono problemi ambientali e geopolitici.

La produzione avverrà nello storico stabilimento di Cléon, vicino a Rouen, cuore pulsante dell’industria automobilistica francese. Le batterie, invece, nasceranno a Douai, all’interno del cosiddetto “ElectriCity Hub”, dove Renault ha concentrato la sua produzione di veicoli elettrici. Con un pacco da 90 kWh e architettura a 800V, il nuovo SUV promette tempi di ricarica ridotti e un’autonomia di alto livello, sufficiente per affrontare lunghi viaggi senza ansie da presa.

L’obiettivo è chiaro: dimostrare che è possibile costruire un’auto potente e sostenibile senza dipendere da materie prime critiche. Un gesto di indipendenza industriale e, al tempo stesso, un messaggio politico.

Tecnologia e tempi di lancio

Sotto la scocca si nasconde una complessa architettura elettronica sviluppata insieme a Qualcomm, che fornirà un chip dedicato e fino a due supercomputer integrati per gestire la potenza di calcolo necessaria a funzioni avanzate come l’elaborazione dei dati di guida, la connettività e la sicurezza predittiva.

Il debutto del nuovo SUV elettrico è previsto per il 2027, in parallelo con la prossima generazione della Megane E-Tech. Renault punta così a consolidare la propria posizione nel mercato europeo, offrendo un prodotto che non solo riduce l’impatto ambientale, ma incarna anche un forte senso di sovranità tecnologica.

In un’epoca in cui le case automobilistiche si contendono il primato nell’elettrico, Renault sceglie di distinguersi con un approccio più sobrio ma profondamente simbolico: innovare senza dimenticare le proprie radici. Un’auto che parla francese, dentro e fuori, e che potrebbe segnare una nuova era per l’industria automobilistica europea.

Daniele Bianchi
Daniele Bianchi
Daniele Bianchi, nato a Milano nel 1980, è una figura di spicco nel giornalismo automobilistico italiano. Fin dalla giovane età ha nutrito una passione per le moto e le automobili, che lo ha portato a laurearsi in Comunicazione e Giornalismo all'Università di Bologna. Fondatore di Italiano Enduro, Daniele è conosciuto per la sua competenza tecnica e il suo stile narrativo coinvolgente.
Pubblicato in: Tendenze