Non è un’auto di lusso, non ha prestazioni da record e nemmeno un nome altisonante. Eppure, la piccola Wuling Hongguang Mini EV è riuscita a conquistare milioni di automobilisti. In Cina è un fenomeno sociale: ogni due minuti ne viene venduto un esemplare. Ma come ha fatto questa microcar elettrica da 4.300 euro a cambiare il concetto stesso di mobilità urbana?
La “prezzorompente” che batte ogni record
Il principale ostacolo alla diffusione delle auto elettriche è sempre stato il prezzo. In Europa, un modello sotto i 20.000 euro è già considerato economico. In Cina, invece, la Wuling Hongguang Mini EV ha ribaltato le regole: parte da circa 35.800 yuan, ovvero 4.300 euro.
A titolo di paragone, una Citroën Ami, simile per dimensioni e filosofia, costa quasi il doppio. È facile capire perché milioni di cinesi l’abbiano scelta: è piccola, pratica e costa meno di uno scooter di fascia alta.
Dalla sua introduzione nel 2020, la Mini EV ha superato 1,7 milioni di unità vendute, secondo i dati di Car News China. In media, un nuovo acquirente ogni due minuti. Nel 2022 ha toccato le 554.000 immatricolazioni e, nel 2024, ha consolidato il suo primato come la microcar elettrica più venduta al mondo.
Non è solo una moda: è un nuovo modo di intendere la mobilità quotidiana nelle metropoli congestionate.
Compatta fuori, sorprendente dentro
Guardandola, la Mini EV sembra quasi un giocattolo: 3,26 metri di lunghezza, 1,51 di larghezza e 1,58 di altezza. Eppure, dentro è più spaziosa di quanto ci si aspetti. Può ospitare quattro persone (due adulti e due bambini) e qualche borsa della spesa.
La gamma è ampia: dalla versione base alla più raffinata a cinque porte, fino a una cabriolet pensata per un pubblico giovane. Esistono anche edizioni speciali nate da collaborazioni con marchi di moda o videogiochi, un’idea che in Cina funziona molto bene per attrarre la generazione Z.
È la perfetta auto urbana: piccola, maneggevole e facilissima da parcheggiare. E con i suoi colori vivaci, si è trasformata in un simbolo di stile accessibile.
Specifiche e prestazioni
Nonostante le dimensioni, la Mini EV è tutt’altro che fragile. Monta un motore elettrico da 40 cavalli posto sull’asse posteriore, capace di raggiungere i 100 km/h di velocità massima.
La batteria LFP (litio-ferro-fosfato) da 12,2 kWh garantisce circa 205 km di autonomia nel ciclo cinese, che si traducono in circa 174 km secondo lo standard WLTP europeo. In città, significa quasi una settimana di spostamenti con una sola ricarica.
Il tempo di ricarica? Da 30 a 80% in 35 minuti con il fast charging DC, oppure circa 5 ore con una normale presa domestica. Non male per un’auto pensata per brevi tragitti casa-lavoro o per la spesa sotto casa.
Innovazione e ricerca
La Wuling Hongguang Mini EV non è solo un prodotto economico: è anche un concentrato di innovazione locale. Dal 2020 a oggi, il gruppo SAIC-GM-Wuling ha registrato quasi 2.000 brevetti legati al progetto, segno di un impegno serio nello sviluppo tecnologico.
È un dato che conferma la tendenza generale del settore auto cinese: marchi come BYD e Geely depositano quotidianamente decine di nuovi brevetti per proteggere design e software di bordo, spingendo sempre più in alto la competizione tecnologica interna.
Arriverà in Europa?
Per ora, non esistono piani ufficiali per il lancio europeo della Mini EV. Tuttavia, il suo potenziale è enorme. Con un prezzo così basso e una tecnologia ormai collaudata, potrebbe diventare una rivale diretta della Citroën Ami, della Fiat Topolino e della Dacia Spring.
L’unico ostacolo è rappresentato dalle rigide norme di sicurezza europee, che richiederebbero una profonda revisione strutturale. Ma se la domanda di microcar elettriche continuerà a crescere – come indicano i dati di ACEA (Associazione Europea dei Costruttori d’Automobili) – non è escluso che un giorno la Mini EV trovi la sua strada anche sulle nostre strade.
Immaginare una piccola elettrica da 4.000 euro parcheggiata sotto casa non sembra più così utopico.
