I fornitori cinesi mettono in crisi l’auto tedesca: la quota di mercato crolla sotto il 25%

Scritto da Daniele Bianchi

Per decenni la Germania è stata la colonna portante dell’industria automobilistica mondiale. Oggi, però, il vento soffia dall’Est e i numeri parlano chiaro: i fornitori cinesi stanno erodendo terreno, mentre quelli tedeschi vedono ridursi la loro influenza.

I fornitori tedeschi perdono grip

Secondo un’analisi di Strategy& (PwC), nel 2024 i fornitori tedeschi hanno registrato un calo della quota di mercato globale, scesa al 23%, tre punti in meno rispetto a dieci anni fa. Un dato che pesa se confrontato con la crescita cinese: vent’anni fa i fornitori della Repubblica Popolare erano quasi irrilevanti, oggi detengono il 12% del mercato.

Chi conosce il settore sa che i fornitori non sono semplici produttori di pezzi, ma i veri motori dell’innovazione: sistemi di sicurezza, elettronica, soluzioni per l’efficienza. È proprio qui che la Germania rischia di perdere la leadership costruita con decenni di investimenti.

Batterie e software: la Cina corre più veloce

Il cuore della sfida si gioca sulle batterie e sulla software integration, ossia le tecnologie chiave per le auto elettriche e autonome. Le aziende cinesi immettono sul mercato soluzioni nuove in tempi rapidi e a costi più bassi, guadagnando una posizione dominante.

Per i fornitori tedeschi la situazione si complica ulteriormente: i loro principali clienti, cioè i costruttori europei, stanno perdendo terreno in Cina. Meno vendite di auto significano meno ordini di componenti, e questo riduce ulteriormente il volume di affari.

Non la prima crisi per la Germania

Nonostante il quadro difficile, non mancano segnali di resilienza. Negli anni Novanta l’industria tedesca ha già affrontato un periodo di forte crisi, riuscendo poi a reinventarsi. Come sottolinea Henning Rennert, autore dello studio, la pressione è enorme, ma il settore ha già dimostrato in passato di sapersi rialzare persino più forte di prima.

Questa volta la sfida è diversa: non basta perfezionare ciò che già esiste. Serve rompere gli schemi, esplorare strade nuove, che si tratti di tecnologia avanzata per le batterie, software di nuova generazione o soluzioni di mobilità completamente alternative.

Tempo di ripensamento

La domanda che circola oggi tra analisti e addetti ai lavori è una sola: i fornitori tedeschi riusciranno a reagire in tempo? La corsa al futuro dell’auto non si decide più soltanto tra Stoccarda e Wolfsburg, ma passa per Shenzhen e Shanghai, dove innovazione e velocità sono diventati standard quotidiani.

Per la Germania, la partita non è ancora persa. Ma è chiaro che il vantaggio storico non basta più: serve un cambio di passo deciso, perché il nuovo baricentro dell’automotive mondiale sembra spostarsi sempre più verso Oriente.

Daniele Bianchi
Daniele Bianchi
Daniele Bianchi, nato a Milano nel 1980, è una figura di spicco nel giornalismo automobilistico italiano. Fin dalla giovane età ha nutrito una passione per le moto e le automobili, che lo ha portato a laurearsi in Comunicazione e Giornalismo all'Università di Bologna. Fondatore di Italiano Enduro, Daniele è conosciuto per la sua competenza tecnica e il suo stile narrativo coinvolgente.
Pubblicato in: Tendenze