Scienziati americani trasformano la luce in carburante: verso energia illimitata?

Scritto da Daniele Bianchi

Sembra fantascienza, ma non lo è: un gruppo di ricercatori ha compiuto un passo importante verso la creazione di energia pulita e rinnovabile, sfruttando un processo antico quanto la vita stessa — la fotosintesi — ma in chiave scientifica e moderna. Il risultato? Una possibile via per ottenere carburante a partire dalla luce solare, in modo economico ed efficiente.

L’idea: riscrivere la fotosintesi

Da miliardi di anni le piante sfruttano la luce solare per generare energia, trasformando acqua e anidride carbonica in ossigeno e zuccheri. Ora, i ricercatori dell’Università di Cambridge hanno trovato un modo per “potenziare” questo meccanismo naturale, integrandolo con un’enzima antichissimo: l’idrogenasi.

L’obiettivo? Dividere le molecole d’acqua per ottenere idrogeno, un carburante pulito, e ossigeno, senza ricorrere a materiali costosi o inquinanti.

Il ruolo chiave dell’idrogenasi

«L’idrogenasi è presente in alcune alghe ed è in grado di trasformare i protoni in idrogeno», spiega Katarzyna Sokół, chimica e coordinatrice del progetto. «Con il tempo, l’evoluzione ha silenziato questo processo perché non era essenziale per la sopravvivenza. Ma siamo riusciti a riattivarlo e a sfruttarlo per i nostri scopi».

La novità non sta tanto nella separazione dell’acqua — che già avviene in laboratorio da anni — quanto nel modo in cui avviene. La loro versione semi-artificiale della fotosintesi combina processi naturali e tecnologie moderne, senza l’impiego di metalli pesanti o catalizzatori costosi.

Una “batteria verde” ispirata alla natura

Il team ha costruito una sorta di cella elettrochimica, simile a una batteria, in cui la luce attiva un complesso enzimatico chiamato fotosistema II, presente nelle piante e nelle alghe. Questo genera la tensione necessaria per innescare l’idrogenasi, permettendo la produzione di idrogeno gassoso.

Secondo Erwin Reisner, a capo del laboratorio, l’aspetto più difficile è stato far convivere materiali biologici con componenti artificiali, creando un sistema stabile e funzionante. Ma il potenziale è enorme: si tratta di una tecnologia che potrebbe essere perfezionata per alimentare celle a combustibile, contribuire alla riduzione di CO₂ e offrire una vera alternativa ai combustibili fossili.

Quali prospettive per il futuro?

Sebbene non sia ancora pronta per un uso industriale, questa scoperta rappresenta un ottimo punto di partenza. «Potremmo usare questo sistema per studiare nuove reazioni, imparare da esse e costruire versioni sintetiche più robuste per applicazioni future», sottolinea Sokół.

L’idrogeno, già al centro di numerosi progetti nel settore dell’energia, potrebbe diventare il pilastro di una nuova economia energetica. Le sfide restano molte, soprattutto per quanto riguarda lo stoccaggio e il trasporto, ma ogni passo verso una tecnologia più semplice, sicura ed economica è prezioso.

In un’epoca segnata dall’urgenza climatica e dalla crisi dei combustibili fossili, soluzioni come quella della fotosintesi artificiale potrebbero diventare cruciali. Non sarà la risposta definitiva, ma è senza dubbio un balzo in avanti verso un’energia pulita, rinnovabile e accessibile a tutti.

Daniele Bianchi
Daniele Bianchi
Daniele Bianchi, nato a Milano nel 1980, è una figura di spicco nel giornalismo automobilistico italiano. Fin dalla giovane età ha nutrito una passione per le moto e le automobili, che lo ha portato a laurearsi in Comunicazione e Giornalismo all'Università di Bologna. Fondatore di Italiano Enduro, Daniele è conosciuto per la sua competenza tecnica e il suo stile narrativo coinvolgente.
Pubblicato in: Tendenze