La Cina reinventa una tecnologia antica per risparmiare 3000 tonnellate di carburante

Scritto da Daniele Bianchi

Nel 2012, il Sohar Max veniva lanciato come uno dei più grandi trasportatori di minerali al mondo, un gigante che navigava sotto il nome di Valemax. Ora, a più di dieci anni di distanza, il colosso dei mari ha scritto un nuovo capitolo della sua storia grazie all’integrazione di una tecnologia di propulsione assistita dal vento, una vera e propria rivoluzione per l’efficienza energetica e l’impatto ambientale.

Nel mese di ottobre 2024, il Sohar Max ha ricevuto un’installazione innovativa: cinque vele rotanti di 35 metri di altezza e 5 metri di diametro, montate nel cantiere navale COSCO di Zhoushan in Cina. Queste enormi vele, progettate dall’azienda britannica Anemoi Marine Technologies, sono in grado di catturare l’energia eolica per ottimizzare la navigazione, riducendo così la dipendenza dal carburante fossile e contribuendo significativamente alla diminuzione delle emissioni di CO2.

Tecnologia all’avanguardia per la gestione delle vele

Non si tratta solo di un’installazione di vele rotanti, ma di una vera e propria innovazione nel loro sistema di gestione. Anemoi ha infatti integrato un sistema di dispiegamento e ritrattamento delle vele, che consente di ripiegarle verticalmente quando necessario, riducendo l’impatto sulle operazioni di carico del cargo. Questo aspetto dimostra la compatibilità della tecnologia delle vele rotanti con le esigenze logistiche moderne, senza compromettere l’efficienza operativa del Sohar Max.

Impatto ambientale e risparmio economico

L’adozione di questa tecnologia ha portato a un miglioramento notevole nelle performance del Sohar Max. Secondo le stime, l’utilizzo delle vele rotanti potrebbe ridurre la consumazione di carburante fino al 6% annuale, traducendosi in un risparmio significativo per l’operatore navale. Inoltre, le emissioni di carbonio dovrebbero diminuire di circa 3.000 tonnellate all’anno, un dato che sottolinea l’importanza di investire in soluzioni sostenibili nel trasporto marittimo.

Un viaggio di prova promettente

Dopo l’installazione delle vele, il Sohar Max ha intrapreso un viaggio di prova verso Tubarao, in Brasile, per testare sul campo le nuove tecnologie. Questi test, che continueranno durante i prossimi viaggi, sono fondamentali per valutare l’efficacia delle vele rotanti in condizioni reali e ottimizzare ulteriormente le prestazioni del sistema.

Un partenariato strategico per la sostenibilità

Questo progetto non sarebbe stato possibile senza una stretta collaborazione tra la società mineraria brasiliana Vale S.A., il proprietario del Sohar Max, la compagnia omana Asyad, e Anemoi Marine Technologies. Il progetto riflette una visione condivisa di innovazione e modernizzazione della flotta per rispettare gli obiettivi globali di riduzione delle emissioni, in linea con gli standard internazionali come CII e EEDI/EEXI.

Verso un futuro senza emissioni

Le vele rotanti stanno guadagnando popolarità tra gli armatori che puntano alla neutralità carbonica. Questa tecnologia compatta ma potente offre una spinta considerevole, consentendo alle navi di soddisfare le crescenti esigenze di performance energetica e riduzione delle emissioni. L’installazione di queste vele sul Sohar Max rappresenta un passo significativo in un movimento globale che sta trasformando l’industria marittima in un settore più verde e sostenibile.

Con il Sohar Max come esempio, la navigazione e il trasporto marittimo si avviano verso un futuro dove la tecnologia e l’innovazione non solo migliorano l’efficienza, ma anche l’impatto ambientale. Se questa tecnologia avrà successo, potremmo vederla applicata su una scala molto più ampia, cambiando radicalmente il modo in cui affrontiamo il trasporto globale.

Daniele Bianchi
Daniele Bianchi
Daniele Bianchi, nato a Milano nel 1980, è una figura di spicco nel giornalismo automobilistico italiano. Fin dalla giovane età ha nutrito una passione per le moto e le automobili, che lo ha portato a laurearsi in Comunicazione e Giornalismo all'Università di Bologna. Fondatore di Italiano Enduro, Daniele è conosciuto per la sua competenza tecnica e il suo stile narrativo coinvolgente.
Pubblicato in: Tendenze