Andare in moto con gli amici è una di quelle esperienze che rimangono nella memoria. Ricordo ancora un viaggio fatto l’estate scorsa sulle strade delle Dolomiti insieme ad altri appassionati: eravamo una decina, e il senso di libertà e amicizia vissuto durante quei giorni è qualcosa di difficile da spiegare a chi non ha mai provato. Eppure, c’è chi non condivide affatto questa passione.
Ne sa qualcosa la cittadina britannica di Newcastle-under-Lyme, che recentemente ha sollevato una polemica con una proposta destinata a far discutere: vietare i raduni e i giri in moto o in auto che coinvolgano più di due veicoli contemporaneamente.
Cosa prevede la proposta del consiglio comunale?
Il comune di Newcastle-under-Lyme vuole introdurre un Public Spaces Protection Order (PSPO), un’ordinanza che di fatto impedirebbe di circolare in gruppi composti da due o più motociclette o automobili. Non solo sarebbe vietato partecipare a veri e propri raduni motociclistici o automobilistici, ma diventerebbe anche complicato ritrovarsi semplicemente con due amici per una serata insieme al pub.
La motivazione? Secondo quanto riportato da Motorcycle News, il consiglio comunale sostiene che questi raduni causano disagi e stress ai residenti, disturbati dal rumore dei motori, dalle marmitte rumorose, dalla musica ad alto volume e da comportamenti pericolosi alla guida, specialmente nelle ore notturne.
Dubbi e controversie sull’applicazione della norma
Al di là delle intenzioni dichiarate, ci si domanda come potrebbe essere applicata concretamente una simile norma. Ad esempio, come distinguere un raduno organizzato da una semplice coincidenza di persone che si incontrano nello stesso posto casualmente? Che succede se ci si ritrova per caso insieme ad altre moto o auto, magari davanti a un bar o a un distributore di benzina?
La stessa amministrazione ha previsto alcune eccezioni: sarà possibile richiedere dei permessi speciali per eventi benefici, raduni organizzati e manifestazioni ufficiali. Tuttavia, questa concessione lascia qualche dubbio: non si rischia di trasformare la libertà di ritrovarsi spontaneamente in un sistema burocratico e costoso?
Le reazioni tra i motociclisti e gli abitanti
I motociclisti della zona, comprensibilmente, non hanno accolto bene la notizia. Diverse associazioni locali hanno espresso preoccupazione, sostenendo che la misura sia eccessiva e penalizzi anche chi rispetta le regole. Alcuni residenti, invece, appoggiano la decisione e si dicono stanchi dei continui rumori e del caos causato da questi raduni, specialmente durante la notte.
Ma c’è anche chi intravede una questione economica dietro a questa proposta: introdurre permessi e multe potrebbe infatti rappresentare un nuovo flusso di entrate per le casse comunali, a scapito però del commercio locale che beneficia invece della presenza dei motociclisti nei locali e nei negozi della città.
Una soluzione sostenibile?
Quella di Newcastle-under-Lyme è certamente una decisione controversa, che divide non solo i cittadini ma anche l’opinione pubblica. In Italia, ad esempio, una scelta simile sarebbe probabilmente difficile da immaginare. Tuttavia, il problema sollevato dai residenti inglesi non va ignorato: forse la soluzione potrebbe essere quella di trovare un compromesso tra libertà individuale e rispetto del quieto vivere, magari rafforzando i controlli per prevenire comportamenti incivili senza penalizzare chi semplicemente vuole trascorrere del tempo con gli amici.
Sicuramente, l’applicazione di una misura così radicale avrà conseguenze significative. Resta da vedere se, al termine del periodo di consultazione previsto dal comune, la proposta diventerà effettivamente operativa, o se sarà rivista in un’ottica più equilibrata e rispettosa delle esigenze di tutte le parti coinvolte.