Prova della moto Kawasaki Versys 1100 SE

Scritto da Daniele Bianchi

La Kawasaki Versys 1100 SE si presenta come una macchina evoluta ma non rivoluzionata. Lanciata per la prima volta nel 2011, la Versys 1000 ha portato un’innovazione nel segmento delle moto da turismo, unendo comfort e dinamismo, ma con una linea che non tutti hanno apprezzato. La nuova versione 1100, pur mantenendo un design simile, ha visto una serie di miglioramenti che la rendono ancora più interessante per chi cerca una moto potente e versatile per le lunghe distanze. L’obiettivo di Kawasaki è chiaro: migliorare il piacere di guida senza stravolgere il concetto base della moto.

Un design solido, ma senza grosse sorprese

La nuova Kawasaki Versys 1100 SE non cambia radicalmente l’aspetto del modello precedente, ma alcune modifiche sono evidenti. La moto è sicuramente più elegante rispetto al passato, pur mantenendo il suo carattere robusto e sportivo, derivato dal linguaggio stilistico della Z1000 e dalla filosofia “Sugomi” di Kawasaki. La faccia anteriore, con fari a LED sottili e una forma affilata, è sicuramente un passo avanti rispetto alla versione precedente, ma il look rimane comunque molto “sportivo”, a volte troppo deciso per chi cercava un design più raffinato. Nonostante ciò, la moto è ben bilanciata e i flussi d’aria sono migliorati, con una carenatura che aiuta a mantenere un buon comfort durante la guida.

La bolla regolabile è un altro dettaglio positivo, sebbene il sistema di regolazione sia poco pratico durante la guida. La moto ha un serbatoio da 21 litri, che la rende pronta per lunghe percorrenze, e un’ergonomia molto comoda, con una sella che accoglie anche il passeggero in modo confortevole, sebbene il portapacchi possa sembrare ingombrante per chi predilige un design più snello.

Maggior potenza e una guida più coinvolgente

Il cuore della Versys 1100 SE è un motore 4 cilindri che ora eroga 135 cavalli e un coppia di 102 Nm, incrementando le prestazioni rispetto al modello precedente. Questa versione migliora la forza motrice tra i 4.000 e i 7.000 giri grazie a modifiche alla scatola del filtro dell’aria, che contribuiscono a un motore più reattivo, soprattutto nelle fasi di accelerazione e nei cambi di marcia.

Il motore è pilotato da una manopola Ride by Wire, che offre quattro modalità di guida: Sport, Route, Pluie e una modalità personalizzabile. In pratica, puoi adattare l’intensità dell’anti-patinamento e regolare le sospensioni semi-attive. Quest’ultimo è un punto di forza, con la possibilità di regolare l’amortizzazione anteriore e posteriore in 10 livelli. La Versys 1100 SE è anche dotata di un quickshifter di nuova generazione, che permette di cambiare marcia con facilità e senza interruzioni, aggiungendo ancora più sportività alla guida.

La tecnologia elettronica, come il KCMF (Kawasaki Cornering Management Function), contribuisce a una maggiore sicurezza in curva, migliorando la gestione della moto in condizioni di scarsa aderenza o durante le manovre di emergenza. Il sistema di controllo di trazione (KTRC) e il sistema di frenata intelligente (KIBS) sono altre chicche che contribuiscono a rendere la moto più sicura e reattiva.

Un comfort superiore per i lunghi viaggi

La Versys 1100 SE è una moto pensata per il comfort a lungo raggio. Le sospensioni elettroniche regolabili (KECS) offrono un’ottima qualità di guida, con la possibilità di adattarsi a qualsiasi tipo di strada, dalle autostrade alle strade di montagna. Le sedute sono tra le più comode sul mercato, e non solo per il pilota, ma anche per il passeggero, che può godere di un buon spazio e di maniglie lunghe per tenersi. Anche la protezione contro il vento è notevole: la bolla può essere regolata facilmente per migliorare la protezione aerodinamica, ma c’è da notare una piccola deflessione sulla parte inferiore delle gambe.

In città, la moto si comporta sorprendentemente bene. Nonostante i suoi 259 kg di peso, la Versys 1100 si guida con facilità, grazie al suo equilibrio e alla gestione della parte ciclica, che rende ogni manovra fluida e senza sforzo. Le valigie laterali da 28 litri ciascuna e il top case permettono di trasportare comodamente due caschi integrali, aggiungendo praticità al comfort di guida.

Prestazioni e piacere di guida

Sulle strade rapide e autostradali, la Versys 1100 SE si comporta come una vera viaggiatrice. Il motore, anche a regimi più bassi, è abbastanza fluido e permette di viaggiare senza sforzi. Quando si accelera, il motore risponde prontamente, con un’erogazione lineare che cresce fino a un piacevole vibrato sopra i 6.000 giri/min, dove il motore diventa più vivace.

Sulle strade secondarie e più tortuose, la Versys 1100 SE si fa apprezzare per la sua agilità, nonostante il peso, e per la sua capacità di mantenere la traiettoria con precisione. Le sospensioni elettroniche e le pneumatiche Bridgestone T31 offrono una buona tenuta e un comportamento stabile anche durante le frenate e i cambi di direzione più bruschi. Inoltre, la moto è in grado di affrontare angoli fino a 49° con naturalezza.

Conclusioni: una moto versatile per ogni esigenza

La Kawasaki Versys 1100 SE è una moto che sa fare tutto. Dalle lunghe distanze al comfort in città, passando per una guida dinamica e sicura su strade tortuose, è una delle moto più complete nel segmento delle touring. Non presenta cambiamenti radicali rispetto alla versione precedente, ma i miglioramenti apportati ne fanno una macchina più piacevole da guidare, più sicura e ancora più comoda.

Con un prezzo che parte da 17.799 € per la versione SE, la Versys 1100 SE si colloca in una fascia alta, ma giustificata dalle sue prestazioni e dotazioni. Tra le sue rivali, troviamo la Suzuki GSX-S1000GX e la Yamaha Tracer 9 GT+, ma la Kawasaki si distingue per il suo comfort e la sua elettronica avanzata, che la rendono ideale per chi cerca una moto da viaggio senza compromessi.

Daniele Bianchi
Daniele Bianchi
Daniele Bianchi, nato a Milano nel 1980, è una figura di spicco nel giornalismo automobilistico italiano. Fin dalla giovane età ha nutrito una passione per le moto e le automobili, che lo ha portato a laurearsi in Comunicazione e Giornalismo all'Università di Bologna. Fondatore di Italiano Enduro, Daniele è conosciuto per la sua competenza tecnica e il suo stile narrativo coinvolgente.
Pubblicato in: Tendenze