Inter-file : le sfide per i motociclisti

Scritto da Daniele Bianchi

Dopo tre anni di sperimentazione, la circolazione inter-file per i motociclisti in Francia è ufficialmente giunta al termine il 1° agosto 2024. Una pratica quotidiana per moltissimi centauri, soprattutto nelle grandi città, ora si trova in un limbo normativo che preoccupa gli utenti della strada. Il timore è che questa modalità di guida, finora tollerata in 21 dipartimenti, possa essere vietata definitivamente, creando non pochi disagi alla mobilità urbana.

L’impatto dei Giochi Olimpici: un fattore decisivo?

I Giochi Olimpici di Parigi 2024 hanno avuto un impatto significativo sul traffico della capitale e delle zone limitrofe. In particolare, il Boulevard Périphérique, percorso quotidianamente da migliaia di motociclisti, è stato oggetto di modifiche temporanee durante l’evento, con restrizioni che hanno reso più difficile la pratica dell’inter-file. La preoccupazione principale è che queste restrizioni possano diventare permanenti, spingendo la comunità motociclistica a far sentire la propria voce.

La posizione delle autorità e dei motociclisti

La Fédération Française des Motards en Colère (FFMC) ha espresso il suo disappunto verso le speculazioni mediatiche che circolano sulla questione, invitando alla calma in attesa di un dialogo concreto con le istituzioni. Un incontro chiave tra la Direzione della Sicurezza Stradale (DSR) e la FFMC si è svolto il 3 giugno 2024, ma ad oggi manca ancora una decisione definitiva.

Al tempo stesso, la proposta della Mairie de Paris di ridurre il limite di velocità del Périphérique a 50 km/h si scontra con la posizione della Prefettura di Polizia e del Ministero dei Trasporti, che sembrano meno inclini a questa misura. Se la riduzione del limite fosse confermata, la circolazione inter-file diventerebbe illegale, secondo le regole stabilite nell’ambito della sperimentazione.

Il rischio di un impatto economico negativo

Se l’inter-file venisse vietata definitivamente, gli effetti sarebbero tangibili non solo per i motociclisti, ma anche per l’intero settore delle due e tre ruote motorizzate. Già nel 2024, i motociclisti hanno dovuto affrontare provvedimenti controversi come il pagamento del parcheggio per i due ruote e il controllo tecnico obbligatorio (CT Moto).

Secondo molti esperti del settore, l’eventuale divieto della circolazione inter-file potrebbe rappresentare un ulteriore colpo per la mobilità urbana, dissuadendo molti pendolari dall’utilizzo della moto e incidendo negativamente sul mercato delle vendite di mezzi a due ruote. Un punto di vista condiviso anche da Xavier de Montchenu, redattore di Moto Journal, che definisce questa possibilità un “colpo di grazia” per il settore.

Quali sono le regole attuali dell’inter-file?

Attualmente, la circolazione inter-file era regolata da precise condizioni:

  • Consentita solo su autostrade e strade con doppia carreggiata separate da un terrapieno centrale, con almeno due corsie per senso di marcia e un limite di velocità di almeno 70 km/h.
  • Possibile solo tra le due corsie più a sinistra della carreggiata.
  • Applicabile in 21 dipartimenti tra cui Parigi, Hauts-de-Seine, Rhône, Var e Gironda.
  • Consentita solo per moto e scooter larghi meno di un metro.

Maggiori dettagli sulle normative sono disponibili sul sito ufficiale della sicurezza stradale.

Il futuro della circolazione inter-file

Con il termine della sperimentazione, il futuro della circolazione inter-file rimane incerto. I motociclisti attendono con ansia un verdetto da parte delle istituzioni, sperando in una regolamentazione chiara che garantisca sicurezza e fluidità del traffico.

Il rischio di un’abolizione definitiva solleva molte preoccupazioni, ma la mobilitazione della comunità motociclistica potrebbe ancora fare la differenza. Resta solo da vedere se le autorità sceglieranno di sostenere questa pratica o di bandirla definitivamente.

Daniele Bianchi
Daniele Bianchi
Daniele Bianchi, nato a Milano nel 1980, è una figura di spicco nel giornalismo automobilistico italiano. Fin dalla giovane età ha nutrito una passione per le moto e le automobili, che lo ha portato a laurearsi in Comunicazione e Giornalismo all'Università di Bologna. Fondatore di Italiano Enduro, Daniele è conosciuto per la sua competenza tecnica e il suo stile narrativo coinvolgente.
Pubblicato in: Tendenze