La circolazione interfile è una pratica ampiamente utilizzata dai motociclisti per evitare le lunghe code nel traffico cittadino, soprattutto nelle ore di punta. In Francia, questa manovra è stata oggetto di un’esperimentazione ufficiale, con l’obiettivo di valutarne la sicurezza e la fattibilità. Tuttavia, con la fine del periodo di prova fissata al 31 dicembre 2024, il futuro dell’interfila rimane incerto. Verrà finalmente regolamentata, o si tornerà a un vuoto normativo che potrebbe complicare la vita ai motociclisti?
La fine dell’esperimento fissata al 31 dicembre 2024
Negli ultimi anni, la circolazione interfile è stata autorizzata in via sperimentale in 21 dipartimenti francesi, con l’obiettivo di raccogliere dati e valutare la sua efficacia. Tuttavia, la situazione è rimasta in bilico a causa di diversi eventi politici e organizzativi.
Già nella primavera del 2024, la comunità motociclistica si interrogava sul destino di questa pratica, poiché la fine dell’esperimento era prevista per agosto. Ma con le elezioni parlamentari anticipate e l’attenzione del governo rivolta ai Giochi Olimpici di Parigi, il tema dell’interfila è passato in secondo piano.
Di fronte all’assenza di decisioni concrete, il governo ha scelto di prorogare l’esperimento fino al 14 settembre 2024, sperando di guadagnare tempo per esaminare i dati raccolti. Tuttavia, anche questa scadenza è passata senza sviluppi significativi, portando a una nuova estensione fino alla fine dell’anno. A questo punto, l’attesa si concentra sui risultati del rapporto del CEREMA (Centro di Studi e di Esperti sui Rischi, l’Ambiente, la Mobilità e l’Assetto del Territorio), che dovrebbe fornire una base per la decisione finale.
Nuova proroga o ritorno al vuoto giuridico?
Con il 31 dicembre 2024 che si avvicina rapidamente e una situazione politica ancora incerta, il destino della circolazione interfile è più che mai in discussione.
Le possibilità attualmente in gioco sono due:
- Un’ulteriore proroga dell’esperimento, che consentirebbe di guadagnare ancora tempo per analizzare i dati e definire una regolamentazione più solida.
- L’assenza di nuove misure, che porterebbe automaticamente alla fine dell’esperimento e al ritorno della circolazione interfile in un’area grigia dal punto di vista normativo.
Se il governo optasse per la seconda opzione, la circolazione tra le file di veicoli tornerebbe ad essere illegale nei dipartimenti in cui era stata autorizzata in via sperimentale. In pratica, si tornerebbe alla situazione precedente, in cui la manovra non era esplicitamente vietata, ma nemmeno regolamentata. Questo significherebbe maggiore incertezza per i motociclisti e un possibile aumento delle sanzioni in caso di interpretazioni restrittive da parte delle forze dell’ordine.
I 21 dipartimenti coinvolti nella sperimentazione
L’esperimento dell’interfila ha coinvolto alcuni dei dipartimenti con il più alto tasso di traffico e un gran numero di utenti su due ruote. Ecco la lista:
- Alpes-Maritimes
- Bouches-du-Rhône
- Drôme
- Essonne
- Gironde
- Haute-Garonne
- Hauts-de-Seine
- Hérault
- Isère
- Loire-Atlantique
- Nord
- Parigi
- Pyrénées-Orientales
- Rhône
- Seine-et-Marne
- Seine-Saint-Denis
- Val-d’Oise
- Val-de-Marne
- Var
- Vaucluse
- Yvelines
Questi territori sono caratterizzati da intensi flussi di traffico, soprattutto nelle ore di punta, e l’interfila è spesso considerata dai motociclisti un modo per ridurre i tempi di percorrenza e migliorare la fluidità della circolazione.
Un dibattito tra sicurezza ed efficienza
L’interfila è una pratica che divide gli utenti della strada. I motociclisti sostengono che questa manovra, se eseguita con prudenza, riduce il rischio di tamponamenti e consente di decongestionare il traffico. Gli automobilisti, invece, esprimono preoccupazioni per la sicurezza, temendo manovre impreviste e sorpassi azzardati.
In diversi paesi europei, come Paesi Bassi e Belgio, l’interfila è legale e regolamentata, con limiti di velocità specifici e regole precise per garantire la sicurezza. La Francia potrebbe seguire questa strada, ma tutto dipenderà dai risultati del rapporto CEREMA e dalle scelte politiche che verranno fatte nei prossimi mesi.
Conclusione
La circolazione interfile è diventata una realtà quotidiana per molti motociclisti, soprattutto nelle grandi città. Tuttavia, la mancanza di una regolamentazione chiara lascia aperti molti interrogativi sul futuro di questa pratica.
Se il governo sceglierà di prorogare l’esperimento, ci sarà ancora margine per affinare le regole e arrivare a una normativa definitiva. Se invece non verrà presa alcuna decisione, il rischio è che l’interfila torni in un’area grigia, con conseguenze incerte per i motociclisti e le autorità di controllo.
Nei prossimi mesi, sarà fondamentale che i rappresentanti del settore motociclistico, le istituzioni e gli esperti di sicurezza stradale trovino un punto d’incontro per garantire una soluzione che unisca sicurezza e praticità. I motociclisti dovranno rimanere vigili e informati per capire quale sarà il loro futuro sulle strade francesi.