Renault R40: il modello di punta mai arrivato sul mercato.

Scritto da Daniele Bianchi

Negli anni ’70, Renault era vicina a introdurre in Europa un modello di punta che avrebbe superato la Renault 30. Questo progetto, noto come R40, prometteva una berlina di lusso con un design all’avanguardia. Tuttavia, il contesto storico e le difficoltà tecniche ne decretarono l’abbandono prima della commercializzazione.

Le origini: dalla Torino alla R40

La storia della R40 è strettamente legata all’Argentina, dove Renault era presente attraverso la sua partecipazione in IKA (Industrias Kaiser Argentina). Grazie a questa collaborazione, nel 1967 nacque la Torino, una berlina basata sulla Rambler americana ma ridisegnata da Pininfarina per il mercato sudamericano. Equipaggiata con un motore a sei cilindri di origine Kaiser, la Torino ottenne un discreto successo, diventando leader di segmento in Argentina negli anni ’70.

Nel 1970, il successo della Torino spinse il direttore di IKA-Renault, Yvon Lavaud, a proporre lo sviluppo di un nuovo modello di alta gamma. L’idea fu accolta e i designer francesi, tra cui Robert Broyer e Gaston Juchet, iniziarono a lavorare su una vettura completamente nuova.

IKA Torino

Il design: un’anticipazione del futuro

Nel 1972, furono completati i primi prototipi della R40. La berlina presentava un design moderno e fluido, con elementi stilistici che sarebbero stati ripresi in futuro su altri modelli Renault. Tra le caratteristiche principali:

  • Lunotto posteriore curvo, simile a quello della Renault 12.
  • Calandra nera con quattro fari tondi, che richiamava la futura Renault 30.
  • Passaruota pronunciati, un tratto distintivo ripreso sulla Renault 14.

Un secondo prototipo, progettato per il mercato sudamericano, includeva varianti asimmetriche con una configurazione a due porte da un lato e una singola porta dall’altro, suggerendo una possibile versione coupé.

la IKA-Renault 40 a due porte

La meccanica: un punto debole

Sotto il cofano, la R40 avrebbe utilizzato un motore a sei cilindri derivato da Kaiser, aggiornato con l’iniezione elettronica. Tuttavia, la meccanica era basata sulla piattaforma della Torino, con trazione posteriore e un assi rigido posteriore, soluzioni tecniche ormai superate per il mercato europeo degli anni ’70. Questo rendeva la R40 meno competitiva rispetto ai modelli di alta gamma europei.

Alfa Romeo 2300

Gli ostacoli: crisi e cambiamenti

Diverse circostanze contribuirono all’abbandono del progetto R40:

  1. La crisi petrolifera del 1973, che ridusse la domanda di auto di lusso.
  2. L’apertura dell’Argentina alle importazioni, che aumentò la concorrenza.
  3. La morte di Yvon Lavaud, sostenitore del progetto, nel tragico incidente del volo Varig 820 nel 1973.

Questi eventi, uniti alla mancanza di risorse per sviluppare ulteriormente la vettura, portarono Renault a cancellare il progetto nel 1974.

progetto H Renault

Un’eredità mancata

Nonostante la sua cancellazione, la R40 ha lasciato un segno nel design e nella strategia di Renault. La Torino continuò a essere prodotta in Argentina fino al 1982, ottenendo un discreto successo locale. Nel frattempo, Renault concentrò i suoi sforzi su modelli più adatti al mercato europeo, come la Renault 30.

Conclusioni

La storia della Renault R40 è un esempio di come le ambizioni di un costruttore possano scontrarsi con le realtà economiche e tecniche del momento. Sebbene non sia mai arrivata sul mercato, questo modello rappresenta un capitolo interessante nella storia dell’automobile, ricordandoci quanto sia complesso il processo di sviluppo di un’auto di alta gamma.

Daniele Bianchi
Daniele Bianchi
Daniele Bianchi, nato a Milano nel 1980, è una figura di spicco nel giornalismo automobilistico italiano. Fin dalla giovane età ha nutrito una passione per le moto e le automobili, che lo ha portato a laurearsi in Comunicazione e Giornalismo all'Università di Bologna. Fondatore di Italiano Enduro, Daniele è conosciuto per la sua competenza tecnica e il suo stile narrativo coinvolgente.
Pubblicato in: Tendenze