Questa macchina “elettrica” è un’ulteriore prova che gli ibridi sono dannosi per l’ambiente

Scritto da Daniele Bianchi

Ram ha recentemente presentato una nuova versione del suo pick-up Ram 1500, chiamata Ramcharger, che combina due motori elettrici con un prolungatore di autonomia basato su un motore a combustione interna. Questa configurazione, se da un lato promette di eliminare l’ansia da autonomia, dall’altro solleva dubbi sulla sua reale utilità e sull’impatto ambientale. Con una batteria da 91 kWh e un’autonomia elettrica di 233 km, a cui si aggiungono ulteriori 877 km grazie al motore termico, il Ramcharger promette una percorrenza totale di oltre 1.100 km. Tuttavia, questa soluzione ibrida sembra più una risposta alla paura di rimanere senza carica che una vera innovazione.

Consumi esorbitanti e problemi di praticità

I numeri non mentono: il Ram 1500 Ramcharger consuma circa 30,4 kWh/100 km in modalità elettrica e ben 11,7 l/100 km utilizzando il motore a combustione come generatore. Per fare un confronto, il Ford F-150 con motore V6 consuma circa 9,8 l/100 km, dimostrando una maggiore efficienza nonostante sia un veicolo a combustione diretta. Inoltre, la scelta di utilizzare un motore V6 a benzina per generare energia sembra controproducente: pur essendo concepito per funzionare a un regime stabilizzato, il consumo rimane sorprendentemente elevato.

Anche dal punto di vista pratico, la versione ibrida perde alcuni vantaggi rispetto al modello completamente elettrico, come il secondo vano di carico al posto del motore termico. Questa caratteristica rende il pick-up elettrico ideale per gli utilizzi professionali, un punto a sfavore per la variante ibrida.

Ramcharger

Il paradosso ecologico degli ibridi plug-in

Gli ibridi plug-in si trovano spesso al centro di polemiche per il loro impatto ambientale. Nonostante promettano consumi ridotti, la realtà è diversa. Studi hanno dimostrato che molti proprietari di PHEV non ricaricano regolarmente le loro auto, trasformandole di fatto in veicoli a combustione tradizionale con un peso aggiuntivo dovuto alla batteria. Nel caso del Ramcharger, la batteria da 91 kWh è di dimensioni sproporzionate per un veicolo di questo tipo, contribuendo a un bilancio ecologico negativo. Inoltre, il processo di produzione e smaltimento di batterie così grandi aumenta ulteriormente l’impatto ambientale complessivo.

A confronto, altri veicoli elettrici, come la Tesla Model S, raggiungono autonomie simili con batterie di dimensioni comparabili, ma senza il bisogno di un motore termico. Questo solleva la domanda se un modello ibrido come il Ramcharger sia davvero necessario, soprattutto considerando che le infrastrutture di ricarica rapida stanno crescendo rapidamente.

Ram 1500 REV

Un veicolo fuori dal tempo

Il Ramcharger risponde a una domanda specifica del mercato americano: la necessità di trainare carichi pesanti su lunghe distanze senza preoccuparsi di trovare una stazione di ricarica. Tuttavia, questa paura sembra sempre meno giustificata, soprattutto con l’introduzione di nuove soluzioni di ricarica, come le stazioni Supercharger Tesla con aree dedicate a veicoli di grandi dimensioni e le stazioni Fastned in Europa.

Dal punto di vista delle emissioni, i veicoli completamente elettrici risultano più efficienti sull’intero ciclo di vita rispetto agli ibridi plug-in o ai veicoli a combustione interna. Questo ha spinto l’Unione Europea a introdurre regolamentazioni più severe per i motori ibridi e a incentivare la transizione verso l’elettrico puro.

Ram 1500 Ramcharger

Il futuro degli ibridi è in bilico

Mentre il mercato evolve e le infrastrutture migliorano, i veicoli come il Ramcharger rischiano di essere considerati un passo indietro. Se è vero che i pick-up devono soddisfare esigenze specifiche, è altrettanto evidente che soluzioni più sostenibili sono già disponibili. Il 2024 potrebbe essere un anno cruciale per determinare se gli ibridi plug-in abbiano ancora un ruolo nel futuro della mobilità o se saranno presto superati da alternative completamente elettriche più ecologiche ed efficienti.

Ram 1500 Ramcharger
Daniele Bianchi
Daniele Bianchi
Daniele Bianchi, nato a Milano nel 1980, è una figura di spicco nel giornalismo automobilistico italiano. Fin dalla giovane età ha nutrito una passione per le moto e le automobili, che lo ha portato a laurearsi in Comunicazione e Giornalismo all'Università di Bologna. Fondatore di Italiano Enduro, Daniele è conosciuto per la sua competenza tecnica e il suo stile narrativo coinvolgente.
Pubblicato in: Tendenze