Le dieci motociclette Honda più esclusive mai create

Scritto da Daniele Bianchi

Honda è un nome che evoca immediatamente affidabilità, innovazione e passione per le due ruote. Fondata nel 1948, la casa giapponese ha saputo rivoluzionare il mondo motociclistico con modelli che sono diventati veri e propri simboli. Ripensando ai capolavori prodotti nel corso degli anni, ho deciso di stilare una lista delle dieci moto Honda più rare e affascinanti mai realizzate. Ogni modello racconta una storia unica, fatta di innovazione, audacia e, talvolta, di un pizzico di eccentricità.

Honda Rune

Honda Rune

Negli anni ’80, Honda iniziò a esplorare il segmento delle cruiser, e nel 2004 presentò al mondo la magnifica Honda Rune. Ricordo ancora la prima volta che la vidi esposta in una concessionaria: una moto imponente, con linee eleganti e cromature scintillanti che catturavano lo sguardo di chiunque passasse. Dotata di un possente motore a sei cilindri contrapposti da 1.832 cc, derivato dalla celebre Gold Wing, la Rune era più di una moto; era una dichiarazione di intenti.

Nonostante la sua bellezza e la tecnologia avanzata, il prezzo elevato – vicino ai 30.000 dollari dell’epoca – la rese inaccessibile a molti appassionati. Honda ne produsse un numero limitato di esemplari, e oggi questa moto è considerata una vera rarità, ambita dai collezionisti di tutto il mondo.

Honda Juno K

Honda Juno K

Facendo un salto indietro nel tempo, arriviamo al 1954, quando Honda lanciò il suo primo scooter: la Juno K. In un Giappone in piena ricostruzione post-bellica, questo scooter rappresentava una soluzione innovativa per la mobilità urbana. Il design era ispirato alle auto americane degli anni ’50, con linee morbide e dettagli che richiamavano le pinne delle Cadillac.

Una delle caratteristiche più innovative del Juno K era l’uso della fibra di vetro per la carrozzeria, una scelta all’avanguardia per quell’epoca. Tuttavia, nonostante le buone intenzioni, lo scooter soffriva di problemi meccanici e prestazioni non all’altezza, portando Honda a interromperne la produzione dopo circa 6.000 unità. Oggi, il Juno K è una testimonianza dell’audacia e della volontà di innovare che ha sempre contraddistinto Honda.

Honda MVX 250

Honda MVX 250

Negli anni ’80, mentre molte case motociclistiche abbandonavano i motori a due tempi per le moto stradali, Honda andò controcorrente presentando la MVX 250 nel 1983. Questa moto era davvero particolare: equipaggiata con un motore a tre cilindri a due tempi disposto a V, con due cilindri anteriori e uno posteriore.

Con una potenza di circa 40 cavalli, offriva prestazioni interessanti per una 250 cc dell’epoca. Purtroppo, problemi di affidabilità al motore ne limitarono la diffusione, e dopo solo un anno Honda decise di cessarne la produzione. La MVX 250 è diventata così una rarità ricercata dai collezionisti e dagli appassionati di modelli unici.

Honda RC213V-S

Honda RC213V-S

Per gli appassionati di moto ad alte prestazioni, la Honda RC213V-S rappresenta il non plus ultra. Introdotta nel 2015, questa moto è essenzialmente una MotoGP adattata per l’uso stradale. Basata sulla RC213V guidata da campioni come Marc Márquez, la versione “S” montava un motore V4 da 999 cc.

Con il kit sportivo opzionale, la potenza poteva superare i 212 cavalli, offrendo un’esperienza di guida senza compromessi. Prodotta in soli 213 esemplari e con un prezzo di listino di circa 184.000 dollari, la RC213V-S è diventata immediatamente un oggetto del desiderio per molti. Nel 2021, un esemplare è stato venduto all’asta in Giappone per oltre 200.000 dollari, a testimonianza del suo valore nel mondo delle moto da collezione.

Honda Motocompo

Honda Motocompo

Negli anni ’80, Honda introdusse una soluzione originale per affrontare il traffico cittadino: la Motocompo. Questo piccolo scooter pieghevole, con un motore da 49 cc, era progettato per essere riposto nel bagagliaio della Honda City, un’auto compatta lanciata nello stesso periodo.

L’idea era semplice ma brillante: guidare l’auto fino ai margini della città e poi utilizzare la Motocompo per gli spostamenti urbani, evitando problemi di parcheggio e traffico congestionato. Sebbene siano stati prodotti oltre 50.000 esemplari, la Motocompo è diventata una vera rarità al di fuori del Giappone. Oggi, è un pezzo ambito dai collezionisti che apprezzano le soluzioni innovative e un po’ stravaganti.

Honda Gyro

Honda Gyro

Un altro veicolo particolare nella storia di Honda è il Gyro, introdotto nel 1982. Si tratta di un triciclo con motore da 49 cc, che combina elementi di scooter e veicolo commerciale leggero. La caratteristica distintiva del Gyro è il meccanismo che permette alla parte anteriore di inclinarsi in curva, mentre le due ruote posteriori restano perpendicolari al suolo.

Questa configurazione lo rendeva ideale per le consegne in città, garantendo stabilità e agilità. Ancora oggi, è possibile vedere il Gyro sfrecciare nelle strade giapponesi, spesso utilizzato per la consegna di cibo. Al di fuori dell’Asia, però, rimane una curiosità poco conosciuta.

Honda RC30

Honda RC30

La Honda RC30, ufficialmente conosciuta come VFR750R, è una moto che ha fatto sognare intere generazioni di motociclisti. Lanciata nel 1987, era la versione stradale della moto da competizione utilizzata nel Campionato Mondiale Superbike. Equipaggiata con un motore V4 da 748 cc e dotata di soluzioni tecniche avanzate come la distribuzione a cascata di ingranaggi e il forcellone monobraccio, la RC30 era all’avanguardia.

Venduta a un prezzo nettamente superiore rispetto alle altre sportive dell’epoca, fu prodotta in quantità limitate, con solo 316 esemplari importati negli Stati Uniti. Oggi, la RC30 è considerata un autentico gioiello, ricercato dai collezionisti per la sua importanza storica e le sue prestazioni.

Honda Dream CB50R

Honda Dream CB50R

Nel 2004, per celebrare la sua ricca eredità nel mondo delle corse, Honda presentò la Dream CB50R. Questa piccola moto da 50 cc era un omaggio alla RC110 del 1962, una delle prime moto da competizione del marchio. Destinata all’uso in pista, la CB50R era dotata di soluzioni tecniche raffinate, nonostante le dimensioni ridotte.

Prodotta in soli 440 esemplari, diventò rapidamente un pezzo da collezione. La Dream CB50R rappresenta un tributo all’ingegneria di precisione e alla passione per le competizioni che hanno sempre contraddistinto Honda.

Honda NR750

Honda NR750

La Honda NR750, introdotta nel 1992, è probabilmente una delle moto più innovative e audaci mai realizzate. Il suo motore V4 da 750 cc utilizzava pistoni ovali, una soluzione ingegneristica rivoluzionaria che permetteva di avere otto valvole per cilindro, per un totale di 32 valvole.

Questa tecnologia derivava direttamente dagli sforzi di Honda nelle competizioni degli anni ’80, quando cercava di competere con le potenti moto a due tempi. La NR750 era anche un capolavoro di design, con una carrozzeria in fibra di carbonio e linee futuristiche. Con un prezzo di circa 60.000 dollari dell’epoca e una produzione limitata a 300 esemplari, è diventata una delle moto più ricercate e ammirate.

Honda CB750 Four (Prototipo del 1968)

Honda CB750 Four (Prototipo del 1968)

La CB750 Four è una leggenda nel mondo delle due ruote, spesso considerata la prima vera superbike. Ma pochi sanno che nel 1968 furono realizzati cinque prototipi a mano per essere presentati alle fiere internazionali. Questi esemplari unici presentavano dettagli e finiture differenti rispetto al modello di produzione.

Uno di questi rarissimi prototipi è stato venduto all’asta nel 2018 per oltre 220.000 dollari, stabilendo un record nel mondo delle moto da collezione. Questo modello rappresenta un pezzo fondamentale nella storia di Honda e testimonia l’importanza della CB750 nel rivoluzionare il concetto di motocicletta moderna.

La storia di Honda è costellata di modelli che hanno lasciato un segno indelebile nel panorama motociclistico. Queste dieci moto rare non sono solo veicoli, ma veri e propri capitoli di una saga fatta di innovazione, passione e audacia. Ogni esemplare racconta una storia di ricerca tecnologica, di sfide ingegneristiche e di un amore incondizionato per le due ruote.

Per chi, come me, è cresciuto sognando di possedere una di queste meraviglie, resta la consapevolezza che oltre al valore collezionistico, queste moto rappresentano l’essenza stessa di ciò che rende speciale il mondo motociclistico: la continua ricerca dell’eccellenza e il desiderio di superare i limiti.

Daniele Bianchi
Daniele Bianchi
Daniele Bianchi, nato a Milano nel 1980, è una figura di spicco nel giornalismo automobilistico italiano. Fin dalla giovane età ha nutrito una passione per le moto e le automobili, che lo ha portato a laurearsi in Comunicazione e Giornalismo all'Università di Bologna. Fondatore di Italiano Enduro, Daniele è conosciuto per la sua competenza tecnica e il suo stile narrativo coinvolgente.
Pubblicato in: Tendenze