La Direzione Generale del Traffico (DGT) spagnola ha appena adottato una nuova misura che autorizza i veicoli a due ruote a circolare sulle corsie di emergenza in caso di ingorghi. Una decisione presa per facilitare e fluidificare il traffico urbano e interurbano, impensabile in Italia…
Una normativa che farà invidia
Questa regolamentazione farà sicuramente molti invidiosi, specialmente nel nostro Paese. La DGT spagnola ha deciso di permettere a moto e scooter di utilizzare le corsie di emergenza in città quando si verificano ingorghi. L’aggiornamento è stato apportato attraverso l’articolo 36 del codice della strada spagnolo, con l’obiettivo di agevolare il traffico nelle aree urbane e periurbane.
Un sollievo per i motociclisti spagnoli
Questa decisione farà certamente felici gli utenti spagnoli delle due ruote, che all’inizio dell’anno si erano visti vietare l’uso del casco “jet” in determinate condizioni. Una misura che ridona il sorriso a un Paese attualmente leader nella MotoGP, appassionato di campioni come Márquez, Martín e il giovane talento Acosta. È una mossa che sembra andare incontro alle esigenze dei motociclisti, ma che difficilmente sarà presa come esempio dal governo italiano, che ha appena avviato una nuova fase di sperimentazione della circolazione tra le corsie in alcune grandi città.
Condizioni da rispettare
Ci sono però due condizioni da rispettare per circolare legalmente sulla corsia di emergenza in Spagna. La prima è di non superare i 30 km/h (mi chiedo se gli spagnoli rispetteranno questa limitazione, e noi italiani saremmo capaci di farlo?). La seconda è di dare la precedenza ai veicoli obbligati a utilizzare la corsia di emergenza. È importante ricordare che in Italia l’uso della corsia di emergenza resta vietato e soggetto a sanzioni.
Un esempio per altri Paesi?
Da noi, l’utilizzo della corsia di emergenza è non solo proibito, ma anche rischioso. Chi la utilizza si espone a un alto rischio di foratura, poiché spesso è sporca e disseminata di detriti come chiodi e altri residui metallici. Mentre la Spagna sembra fare passi avanti nel facilitare la vita ai motociclisti, resta da vedere se altri Paesi seguiranno il suo esempio.