A 17 anni inventa un motore elettrico rivoluzionario senza magneti a terre rare

Scritto da Daniele Bianchi

Ci sono ragazzi che sognano di diventare piloti, altri che immaginano di costruire l’auto del futuro. Robert Sansone, invece, a soli 17 anni, ha deciso di ripensare il cuore stesso di quell’auto: il motore. La sua invenzione, nata in un garage della Florida, potrebbe cambiare il modo in cui produciamo e utilizziamo l’energia.

Un talento precoce premiato a livello mondiale

Robert Sansone non è un adolescente qualunque. A soli 17 anni ha conquistato il primo premio alla Regeneron International Science and Engineering Fair 2022, la più prestigiosa competizione scientifica per studenti al mondo. Il riconoscimento, accompagnato da un assegno di 75.000 dollari, ha attirato l’attenzione di ingegneri e investitori di tutto il settore.

La giuria è rimasta colpita non solo dall’ingegno del progetto, ma anche dalla visione ecologica che lo anima: creare un motore elettrico efficiente, economico e rispettoso dell’ambiente, senza dipendere dalle tanto discusse terre rare.

Un’idea semplice ma rivoluzionaria

Il giovane inventore ha progettato un motore a riluttanza sincrona privo di magneti permanenti. Sebbene questa tipologia di motore non sia nuova — è già impiegata in pompe industriali e sistemi di ventilazione — nessuno prima di lui era riuscito ad adattarla con successo ai veicoli elettrici.

Secondo i test preliminari, il prototipo di Sansone garantisce un aumento della coppia del 39% rispetto ai modelli convenzionali. L’eliminazione dei magneti non solo riduce i costi di produzione, ma evita anche l’uso di elementi come il neodimio e il disprosio, la cui estrazione è spesso associata a gravi danni ambientali e a una forte dipendenza dalle forniture asiatiche.

Benefici industriali e ambientali

L’impatto di questa invenzione potrebbe essere notevole. L’assenza di terre rare significa maggiore sostenibilità e minore vulnerabilità rispetto alle fluttuazioni geopolitiche. Secondo analisti del settore energetico citati dall’International Energy Agency (IEA), la riduzione della domanda di materiali critici sarà uno dei fattori chiave per rendere la transizione elettrica economicamente sostenibile.

Se adottata su larga scala, la tecnologia proposta da Sansone permetterebbe di rendere la produzione dei veicoli elettrici più autonoma e accessibile, aprendo la strada a un futuro in cui le prestazioni non dipendono più da risorse difficili da reperire o costose da estrarre.

Un giovane inventore instancabile

Dietro questo progetto c’è un anno di lavoro solitario e appassionato. Sansone ha costruito il suo prototipo utilizzando una stampante 3D, fili di rame e un rotore in acciaio. Non è la sua prima creazione: nel suo laboratorio casalingo ha già realizzato oltre 60 progetti, tra cui una mano robotica e un kart elettrico capace di superare i 110 km/h.

Fin da piccolo, raccontano i genitori, Robert smontava tutto ciò che gli capitava a tiro per capire come funzionava. Oggi, quel bambino curioso sta attirando l’attenzione di università e aziende automobilistiche interessate a portare la sua idea sul mercato.

Uno sguardo al futuro

L’invenzione di Sansone è la prova che l’innovazione può nascere ovunque, anche in un garage e con pochi mezzi. Il suo motore senza magneti potrebbe rappresentare una svolta per l’industria dei veicoli elettrici, combinando efficienza, rispetto per l’ambiente e indipendenza tecnologica.

Se il progetto verrà sviluppato e industrializzato, potrebbe contribuire a rendere la mobilità elettrica più sostenibile e democratica, aprendo una nuova era in cui il talento e la creatività contano più delle risorse minerarie. E chissà, forse un giorno, ogni auto elettrica potrà dire di avere un po’ dell’ingegno di un ragazzo della Florida sotto il cofano.

Daniele Bianchi
Daniele Bianchi
Daniele Bianchi, nato a Milano nel 1980, è una figura di spicco nel giornalismo automobilistico italiano. Fin dalla giovane età ha nutrito una passione per le moto e le automobili, che lo ha portato a laurearsi in Comunicazione e Giornalismo all'Università di Bologna. Fondatore di Italiano Enduro, Daniele è conosciuto per la sua competenza tecnica e il suo stile narrativo coinvolgente.
Pubblicato in: Tendenze