Hyperloop europeo batte ogni record: 142 km in un test che cambia tutto

Scritto da Daniele Bianchi

Un treno che sfreccia sospeso nell’aria, racchiuso in un tubo dove l’aria è quasi assente: ciò che un tempo sembrava fantascienza oggi è sempre più concreto. In Svizzera, un test rivoluzionario ha mostrato che l’Hyperloop europeo non è più solo un sogno di ingegneri, ma una possibilità tangibile per il futuro dei trasporti.

Un test rivoluzionario con numeri da capogiro

A pochi chilometri da Losanna, in un laboratorio pieno di giovani ricercatori e ingegneri, un piccolo prototipo di Hyperloop ha completato un test che ha stupito anche i più scettici. Il team dell’École polytechnique fédérale de Lausanne (EPFL), insieme alla HEIG-VD e alla startup Swisspod, ha realizzato un esperimento su un circuito in scala ridotta (1:12), capace di riprodurre fedelmente le condizioni operative di un sistema reale.

142 km in un test che cambia tutto

Durante uno degli 82 test condotti, la capsula ha percorso 11,7 chilometri simulando una corsa a 488 km/h su scala reale — l’equivalente di un viaggio di 142 km. Non è un dato simbolico: è la dimostrazione che un giorno potremmo spostarci tra due capitali europee in meno tempo di quanto oggi serva per prendere un caffè e attendere il volo in aeroporto.

Tecnologia avanzata: levitazione e spinta in un unico sistema

La vera rivoluzione, però, non è nei numeri, ma nella tecnologia che li rende possibili. Gli ingegneri svizzeri hanno sviluppato un motore lineare a induzione capace non solo di spingere la capsula, ma anche di mantenerla sospesa, eliminando il bisogno di componenti separati. In pratica, un solo sistema per due funzioni chiave: levitazione e propulsione.

Il professor Mario Paolone dell’EPFL spiega che questa soluzione consente una maggiore efficienza energetica, grazie alla riduzione di attriti e perdite meccaniche. Inoltre, l’infrastruttura “passiva” — ovvero priva di elementi complessi lungo il tubo — è più economica da costruire e da mantenere rispetto alle attuali reti ferroviarie ad alta velocità.

Una piattaforma per l’innovazione europea

Il progetto, battezzato LIMITLESS, non si limita a inseguire la velocità: misura consumi, stabilità, controllo della spinta e autonomia. Durante i test, la capsula era completamente indipendente, alimentata senza cavi esterni, un passo fondamentale verso una tecnologia scalabile e pronta per la produzione industriale.

Secondo Cyril Dénéréaz, direttore tecnico di Swisspod, i dati raccolti permetteranno di ottimizzare rapidamente i sistemi per applicazioni reali. “Quello che oggi facciamo in laboratorio — ha affermato — domani potrà diventare un mezzo di trasporto operativo e sostenibile”. In altre parole, l’Europa potrebbe finalmente giocare un ruolo da protagonista nella corsa globale all’Hyperloop.

Prospettive concrete: dal trasporto merci a quello passeggeri

Il prossimo traguardo è già fissato: testare una versione dedicata al trasporto merci negli Stati Uniti, dove Swisspod sta allestendo una nuova struttura sperimentale. È un passaggio strategico, perché prima di trasportare persone sarà necessario dimostrare sicurezza, efficienza e affidabilità in contesti operativi reali.

Il CEO Denis Tudor intravede un futuro in cui questa tecnologia potrà trasformare non solo il settore ferroviario, ma anche quello aerospaziale e automobilistico. I principi della levitazione magnetica e del vuoto parziale potrebbero, infatti, migliorare l’efficienza energetica anche di veicoli urbani o sistemi metropolitani di nuova generazione.

Ostacoli all’orizzonte, ma la direzione è tracciata

Naturalmente, non mancano gli ostacoli. La realizzazione di un’infrastruttura simile richiede investimenti imponenti, standard normativi comuni e un consenso politico ampio. Tuttavia, gli esperti restano ottimisti: se l’Europa saprà sfruttare il proprio patrimonio tecnico e scientifico, l’Hyperloop potrà diventare un’alternativa reale ai voli a corto raggio, riducendo le emissioni e migliorando la qualità della vita nelle grandi città.

Hyperloop: il futuro è più vicino di quanto sembri

Dai primi esperimenti in laboratorio fino ai test dinamici in scala reale, l’Hyperloop europeo sta compiendo passi da gigante. Pensare di viaggiare da Milano a Parigi in meno di un’ora non è più un esercizio di fantasia, ma una prospettiva concreta.

Resta da capire se le istituzioni, le imprese e i cittadini saranno pronti a costruire — letteralmente e culturalmente — questo nuovo modo di muoversi. Ma una cosa è certa: il viaggio verso il futuro è iniziato, e stavolta corre davvero a tutta velocità.

Daniele Bianchi
Daniele Bianchi
Daniele Bianchi, nato a Milano nel 1980, è una figura di spicco nel giornalismo automobilistico italiano. Fin dalla giovane età ha nutrito una passione per le moto e le automobili, che lo ha portato a laurearsi in Comunicazione e Giornalismo all'Università di Bologna. Fondatore di Italiano Enduro, Daniele è conosciuto per la sua competenza tecnica e il suo stile narrativo coinvolgente.
Pubblicato in: Tendenze