Un treno che sfreccia sospeso nell’aria, racchiuso in un tubo dove l’aria è quasi assente: ciò che un tempo sembrava fantascienza oggi è sempre più concreto. In Svizzera, un test rivoluzionario ha mostrato che l’Hyperloop europeo non è più solo un sogno di ingegneri, ma una possibilità tangibile per il futuro dei trasporti.
Un test rivoluzionario con numeri da capogiro
A pochi chilometri da Losanna, in un laboratorio pieno di giovani ricercatori e ingegneri, un piccolo prototipo di Hyperloop ha completato un test che ha stupito anche i più scettici. Il team dell’École polytechnique fédérale de Lausanne (EPFL), insieme alla HEIG-VD e alla startup Swisspod, ha realizzato un esperimento su un circuito in scala ridotta (1:12), capace di riprodurre fedelmente le condizioni operative di un sistema reale.

Durante uno degli 82 test condotti, la capsula ha percorso 11,7 chilometri simulando una corsa a 488 km/h su scala reale — l’equivalente di un viaggio di 142 km. Non è un dato simbolico: è la dimostrazione che un giorno potremmo spostarci tra due capitali europee in meno tempo di quanto oggi serva per prendere un caffè e attendere il volo in aeroporto.
Tecnologia avanzata: levitazione e spinta in un unico sistema
La vera rivoluzione, però, non è nei numeri, ma nella tecnologia che li rende possibili. Gli ingegneri svizzeri hanno sviluppato un motore lineare a induzione capace non solo di spingere la capsula, ma anche di mantenerla sospesa, eliminando il bisogno di componenti separati. In pratica, un solo sistema per due funzioni chiave: levitazione e propulsione.
Il professor Mario Paolone dell’EPFL spiega che questa soluzione consente una maggiore efficienza energetica, grazie alla riduzione di attriti e perdite meccaniche. Inoltre, l’infrastruttura “passiva” — ovvero priva di elementi complessi lungo il tubo — è più economica da costruire e da mantenere rispetto alle attuali reti ferroviarie ad alta velocità.
Una piattaforma per l’innovazione europea
Il progetto, battezzato LIMITLESS, non si limita a inseguire la velocità: misura consumi, stabilità, controllo della spinta e autonomia. Durante i test, la capsula era completamente indipendente, alimentata senza cavi esterni, un passo fondamentale verso una tecnologia scalabile e pronta per la produzione industriale.
Secondo Cyril Dénéréaz, direttore tecnico di Swisspod, i dati raccolti permetteranno di ottimizzare rapidamente i sistemi per applicazioni reali. “Quello che oggi facciamo in laboratorio — ha affermato — domani potrà diventare un mezzo di trasporto operativo e sostenibile”. In altre parole, l’Europa potrebbe finalmente giocare un ruolo da protagonista nella corsa globale all’Hyperloop.
Prospettive concrete: dal trasporto merci a quello passeggeri
Il prossimo traguardo è già fissato: testare una versione dedicata al trasporto merci negli Stati Uniti, dove Swisspod sta allestendo una nuova struttura sperimentale. È un passaggio strategico, perché prima di trasportare persone sarà necessario dimostrare sicurezza, efficienza e affidabilità in contesti operativi reali.
Il CEO Denis Tudor intravede un futuro in cui questa tecnologia potrà trasformare non solo il settore ferroviario, ma anche quello aerospaziale e automobilistico. I principi della levitazione magnetica e del vuoto parziale potrebbero, infatti, migliorare l’efficienza energetica anche di veicoli urbani o sistemi metropolitani di nuova generazione.
Ostacoli all’orizzonte, ma la direzione è tracciata
Naturalmente, non mancano gli ostacoli. La realizzazione di un’infrastruttura simile richiede investimenti imponenti, standard normativi comuni e un consenso politico ampio. Tuttavia, gli esperti restano ottimisti: se l’Europa saprà sfruttare il proprio patrimonio tecnico e scientifico, l’Hyperloop potrà diventare un’alternativa reale ai voli a corto raggio, riducendo le emissioni e migliorando la qualità della vita nelle grandi città.
Hyperloop: il futuro è più vicino di quanto sembri
Dai primi esperimenti in laboratorio fino ai test dinamici in scala reale, l’Hyperloop europeo sta compiendo passi da gigante. Pensare di viaggiare da Milano a Parigi in meno di un’ora non è più un esercizio di fantasia, ma una prospettiva concreta.
Resta da capire se le istituzioni, le imprese e i cittadini saranno pronti a costruire — letteralmente e culturalmente — questo nuovo modo di muoversi. Ma una cosa è certa: il viaggio verso il futuro è iniziato, e stavolta corre davvero a tutta velocità.
