Un camper completo a un prezzo da citycar: un sogno che molti amanti dell’avventura su ruote hanno accarezzato almeno una volta. In Cina, alcuni video mostrano modelli dotati di tutto, dal bagno al pannello solare. Ma quanto costa davvero portarli in Europa? Scopriamolo con un pizzico di realismo e qualche esempio concreto.
Cosa offre un camper da 18.800 euro in Cina
In patria, i camper cinesi sono un piccolo fenomeno. Aziende locali propongono minivan e modelli con mansarda ricchi di accessori: cucina, doccia, letto matrimoniale e persino Wi-Fi integrato. Il tutto a un prezzo che in Europa farebbe gridare al miracolo.
Un esempio? Il modello Farizon X-Van, un camper compatto che nei media olandesi è stato stimato intorno ai 32.000 euro, tasse cinesi incluse. Un prezzo comunque interessante, ma ben lontano dai 18.800 euro “chiavi in mano” che circolano online. È qui che nasce la prima differenza: i prezzi in Cina non includono standard europei, tasse di importazione e modifiche tecniche necessarie per circolare nel nostro continente.
La realtà europea: omologazioni, tasse e adeguamenti
Appena il camper varca i confini europei, inizia il percorso burocratico. In Italia, come nei Paesi Bassi, ogni veicolo proveniente da fuori UE deve superare una revisione tecnica e ottenere un’omologazione valida per la circolazione.
Questo significa installare fari conformi alle norme ECE, un tachimetro in km/h, un fendinebbia posteriore sul lato sinistro e sistemi di sicurezza come ancoraggi per le cinture. Anche l’impianto a gas e quello elettrico devono rispettare i requisiti europei. Ogni dettaglio non conforme aumenta il costo finale.
A ciò si aggiunge la tassa di immatricolazione (BPM), calcolata in base al tipo di alimentazione e al prezzo di listino. Dal 2025, esiste persino una tariffa fissa per i camper elettrici a emissioni zero.
Sommando trasporto, IVA, dazi doganali e le spese per ottenere la certificazione europea, il prezzo iniziale del camper cinese raddoppia facilmente, trasformando l’affare da sogno in un investimento di oltre 35.000 euro.
Comprare con intelligenza: come risparmiare davvero
Acquistare un camper cinese non è impossibile, ma serve prudenza. Chi vuole provarci dovrebbe puntare su un modello già importato da un rivenditore europeo: questo riduce il rischio di problemi con l’omologazione e garantisce assistenza post-vendita.
Un approccio più realistico è considerare il prezzo cinese come valore di riferimento, non come obiettivo. A volte, un microcamper o un furgonato europeo già pronto all’uso risulta più conveniente nel lungo periodo.
E poi ci sono i costi d’uso. Le tariffe dei campeggi europei, secondo l’ADAC, sono aumentate di recente: in media una famiglia di quattro persone spende circa 36 euro a notte. Non poco, ma sempre più accessibile rispetto al costo complessivo di un mezzo importato.
Conclusione: sogno possibile, ma con i piedi per terra
L’idea di un camper cinese economico e accessoriato è affascinante, ma bisogna considerarla per ciò che è: una promessa condizionata da regole europee e spese aggiuntive.
Chi sogna la libertà su quattro ruote può comunque avvicinarsi all’obiettivo con realismo. Verifica se il modello è già omologato per l’Europa, calcola BPM, IVA e dazi, e solo allora valuta se il gioco vale la candela. A volte, la strada più corta verso l’avventura non passa da Shanghai, ma dal concessionario dietro casa.
