Dopo il 2030, l’auto a benzina sarà storia: un veterano spagnolo ne spiega le ragioni

Scritto da Daniele Bianchi

Manuel Palma ha attraversato quarant’anni di evoluzione del mondo dell’auto, dai carburatori ai veicoli elettrici. Oggi, con lo sguardo di chi ha vissuto ogni svolta del settore, ci racconta perché il futuro sarà tutto elettrico.

Da meccanico a imperatore dell’auto

Classe 1959, Manuel Palma ha iniziato come meccanico a Córdoba, ma presto ha capito che il vero affare non era riparare le auto, bensì comprarle e rivenderle. Negli anni ’80 si trasferisce a Valencia, dove nel giro di quattro decenni costruisce un impero: oltre 150.000 auto vendute e una rete di dodici concessionarie.

“In quegli anni d’oro arrivavo a vendere anche 7.000 auto in dodici mesi”, racconta con un sorriso. “Oggi sarebbe impossibile: i marchi sono quintuplicati, e i margini si sono assottigliati”.

Nel 2024 ha deciso di affittare le sue attività e uscire dalla gestione diretta, ma l’occhio clinico per il mercato lo ha tenuto incollato all’evoluzione del settore.

‘Chi non punta sull’elettrico è fuori’

Palma non ha dubbi: i motori a combustione sono destinati a scomparire. Dopo il 2030, le auto a benzina e diesel rappresenteranno solo una minima parte delle vendite. Le motivazioni, secondo lui, sono due: prezzo e autonomia.

“È assurdo che un’auto elettrica costi più di una termica, quando ha una tecnologia più semplice”, sottolinea. “E finché non si arriverà a un’autonomia reale di almeno 800-1.000 chilometri, sarà difficile convincere tutti”.

Secondo le sue previsioni, la svolta arriverà in meno di cinque anni. I grandi produttori stanno investendo pesantemente sull’elettrico e chi resta ancorato al passato non avrà scampo.

La Cina gioca d’anticipo

Nel guardare alla scena globale, Palma non nasconde una certa amarezza: “L’Europa era leader mondiale nella motoristica, ma sulle batterie ci siamo fatti superare. La Cina oggi ha fabbriche, know-how e costi molto più bassi”.

Una competizione che, se non regolata, rischia di diventare insostenibile. Ecco perché chiede interventi più decisi da parte delle istituzioni: “Non è accettabile che una Porsche a benzina paghi le stesse tasse di una city car elettrica. Serve una politica fiscale che favorisca davvero la transizione”.

Dalle auto all’istruzione e alla sanità

Oggi, lontano dai saloni d’auto, Palma si dedica a nuovi progetti. La sua holding gestisce tre scuole con oltre mille studenti, immobili e diverse strutture sanitarie. Durante la pandemia, è riuscito a proteggere i suoi centri per anziani senza registrare decessi: un risultato di cui va giustamente fiero.

Il suo motto imprenditoriale? “Spendi come un povero, investi come un ricco”. Una filosofia che applica anche nella sua nuova vita da imprenditore sociale.

La mentalità da maratoneta

Accanto al business, Palma coltiva un’altra passione: la corsa su lunga distanza. “In una maratona impari a goderti la fatica”, spiega. “Ed è lo stesso nell’imprenditoria: alzarsi presto, risolvere problemi, affrontare difficoltà. Se riesci a trarne piacere, sei sulla strada giusta”.

La fine inevitabile della benzina

A 66 anni, Palma ha già fatto la sua scelta: la prossima auto sarà elettrica. “È più silenziosa, più pulita, più semplice da costruire. Manca ancora un po’ di autonomia e un prezzo più accessibile, ma ci arriveremo. La transizione è inarrestabile”.

Con l’esperienza di chi ha vissuto tutte le fasi dell’automobile moderna, l’ex “re delle auto” spagnolo guarda al futuro con pragmatismo. E la sua visione è chiara: il motore a scoppio ha fatto il suo tempo. Ora tocca alla nuova generazione di veicoli, e a chi saprà guidarli verso un domani più sostenibile.

Daniele Bianchi
Daniele Bianchi
Daniele Bianchi, nato a Milano nel 1980, è una figura di spicco nel giornalismo automobilistico italiano. Fin dalla giovane età ha nutrito una passione per le moto e le automobili, che lo ha portato a laurearsi in Comunicazione e Giornalismo all'Università di Bologna. Fondatore di Italiano Enduro, Daniele è conosciuto per la sua competenza tecnica e il suo stile narrativo coinvolgente.
Pubblicato in: Tendenze