Insolito: bloccato nel deserto, costruisce una moto con i resti della sua 2CV

Scritto da Daniele Bianchi

Nel 1993, l’ingegnere francese Émile Leray si è trovato in una situazione estrema nel deserto marocchino. Dopo che la sua Citroën 2CV si è rotta in mezzo alle dune, ha dimostrato una straordinaria ingegnosità: invece di arrendersi, ha smontato la sua auto e l’ha trasformata in una moto funzionante, permettendogli di tornare alla civiltà.

Un’Avventura Inaspettata nel Deserto

Viaggiare in solitaria nel deserto può sembrare un’esperienza affascinante e avventurosa, ma nasconde molte insidie. Leray, elettricista di professione e appassionato di meccanica, aveva deciso di attraversare il Marocco con la sua affidabile 2CV. Tuttavia, la sua avventura ha preso una piega imprevista quando ha urtato violentemente un grosso masso, rendendo la vettura inutilizzabile.

Si è trovato di fronte a una scelta difficile: camminare per ore sotto il sole cocente o trovare un modo per rimettersi in marcia. Con temperature proibitive e il rischio di disidratazione, l’idea di proseguire a piedi era fuori discussione. E così, con una straordinaria capacità di adattamento, ha deciso di trasformare la sua auto in un mezzo completamente nuovo.

Dalla 2CV a una Moto: Una Dimostrazione di Ingegno

Costruisce una moto con i resti della sua 2CV

Con una determinazione incredibile, Leray ha iniziato a smontare completamente la sua auto, utilizzando la scocca come riparo temporaneo dal sole. Poi, pezzo dopo pezzo, ha ricostruito il mezzo in una forma completamente nuova: una moto rudimentale, ma funzionante.

Le fasi della costruzione:

  1. Recupero delle ruote valide – Leray ha riutilizzato tre delle quattro ruote ancora in buono stato per dare stabilità al veicolo.
  2. Rimodellazione del telaio – Ha accorciato il telaio della macchina per renderlo più maneggevole e adatto alla guida su sabbia.
  3. Adattamento del sistema di sospensioni – Ha creato un supporto per la ruota posteriore, garantendo un minimo di comfort nella guida.
  4. Installazione del sedile – Il paraurti posteriore della 2CV è stato usato come base per il sedile di fortuna.
  5. Collegamento del sistema di accensione al manubrio – In assenza di strumenti avanzati come una saldatrice, ha dovuto ingegnarsi con le risorse disponibili.

Il lavoro ha richiesto dodici giorni di sforzi intensi, con strumenti rudimentali e senza alcun aiuto esterno. Un vero capolavoro di ingegneria di emergenza!

L’Arrivo alla Civiltà e una Sanzione Inattesa

Dopo aver completato la sua moto improvvisata, Leray è riuscito a raggiungere la città più vicina, Tan-Tan. Ma qui lo attendeva una sorpresa: la polizia locale lo ha fermato, infliggendogli una multa di 450 euro. Il motivo? Il suo veicolo non rispettava più le normative della 2CV originale.

Nonostante questa battuta d’arresto burocratica, la sua impresa non è passata inosservata, diventando un esempio di ingegno e adattabilità in condizioni estreme.

Dopo il Deserto: Altre Invenzioni Straordinarie

L’avventura nel deserto non è stata l’unica impresa straordinaria di Émile Leray. Nel 2006, ha deciso di spingersi ancora oltre: questa volta ha trasformato una 2CV in una barca per attraversare il fiume Senegal, in un viaggio di 6.000 km tra Marocco, Mauritania e Mali.

Un uomo capace di reinventare la meccanica con le sole risorse a disposizione, dimostrando che, con ingegno e perseveranza, anche una situazione disperata può trasformarsi in un’avventura indimenticabile.

Daniele Bianchi
Daniele Bianchi
Daniele Bianchi, nato a Milano nel 1980, è una figura di spicco nel giornalismo automobilistico italiano. Fin dalla giovane età ha nutrito una passione per le moto e le automobili, che lo ha portato a laurearsi in Comunicazione e Giornalismo all'Università di Bologna. Fondatore di Italiano Enduro, Daniele è conosciuto per la sua competenza tecnica e il suo stile narrativo coinvolgente.
Pubblicato in: Tendenze