La Yamaha MT-09 è una moto che ha sempre suscitato grande interesse tra gli appassionati di naked sportive. Sin dal suo debutto, ha conquistato motociclisti grazie al suo motore esuberante, alla leggerezza e al piacere di guida. Nel 2024, Yamaha ha introdotto una nuova versione con aggiornamenti su elettronica, sospensioni e posizione di guida. Ma è sufficiente per mantenerla ai vertici della categoria? Scopriamolo in questo test completo.
Un motore da applausi
Tre cilindri in linea, 890 cm3, 119 CV, 93 Nm a 7.000 giri/minuto e un peso di 193 kg a serbatoio pieno. Ecco la Yamaha MT-09, una moto che, sin dalla sua nascita nel 2013, ha sempre avuto un solo obiettivo: trasmettere emozioni. Certo, Yamaha non ha sempre fatto centro (qualcuno ricorda la Super Ténéré 1200?), ma da quando ha introdotto il quattro cilindri Crossplane sulla R1 nel 2009 e il tre cilindri CP3 sulla MT-09, il marchio giapponese non ha più sbagliato un colpo.

Tuttavia, la MT-09 ha sempre avuto un punto debole: il traino anteriore leggero. Un difetto dovuto anche a un monoammortizzatore poco efficace, che in accelerazione faceva sedere troppo la moto, alleggerendo l’avantreno. Chi ha provato la prima versione del 2013 lo sa bene: la moto si muoveva parecchio, come un bambino impaziente durante un viaggio in macchina. Yamaha, con il tempo, ha migliorato questo aspetto, anche se non lo ha mai del tutto eliminato.
Sospensioni riviste: ma sarà la soluzione giusta?
Le sospensioni della nuova MT-09 2024 sono le stesse del modello precedente, ma con nuove tarature interne. Curiosamente, l’ammortizzatore posteriore è stato reso più morbido invece che irrigidito, una scelta apparentemente controintuitiva. Pascal Eyraud, ingegnere Yamaha Europe, spiega: “Abbiamo irrigidito l’anteriore e ammorbidito il posteriore per ottenere una moto più equilibrata.”
Decisione strana? Forse. Ma è difficile non fidarsi di ingegneri con migliaia di ore di test alle spalle, spesso su piste segrete, confrontando la MT-09 con rivali come la Triumph Street Triple 765 e la Kawasaki Z900. Yamaha deve anche mantenere un certo equilibrio tra prestazioni e costi, perché un ammortizzatore più evoluto avrebbe fatto lievitare il prezzo.


Posizione di guida migliorata
Per cercare di dare più stabilità alla moto, Yamaha ha abbassato il manubrio di 34 mm e arretrato leggermente le pedane, offrendo anche due posizioni regolabili. Il telaio è stato irrobustito con viti di fissaggio più grandi nelle zone più sollecitate, riducendo il rischio di crepe nella vernice che affliggevano i vecchi modelli.
Il motore rimane praticamente invariato, ma ora è omologato Euro 5+ senza perdere potenza, grazie a un nuovo setup di iniezione e airbox. Si vocifera che gli ingegneri abbiano lasciato margine per ulteriori cavalli, ma per ora Yamaha preferisce garantire affidabilità assoluta.

Novità: più tecnologia e comfort
Oltre alle piccole modifiche estetiche, la MT-09 2024 introduce:
- Nuovo master cylinder Brembo per un miglior feeling sul freno anteriore.
- Leva frizione regolabile.
- Nuova pedalina del freno posteriore in alluminio.
- Specchietti più ampi e leggibili.
- Display TFT a colori, con navigazione Garmin Turn by Turn e gestione via app My Ride.
Il tutto gestibile con un comodo joystick sul blocchetto sinistro, che permette di regolare mappature motore, controllo di trazione e anti-wheeling tra le modalità Rain, Street, Sport e due personalizzabili.


Alla guida: agilità e carattere
Appena in sella, la nuova ergonomia si fa subito apprezzare. La sella, alta 825 mm, permette di toccare terra abbastanza facilmente. In città, la MT-09 è una piuma, grazie al peso contenuto e alla agilità sorprendente sulle Bridgestone S23 di serie. Il motore risponde sempre in modo immediato, senza essere brusco, mentre la frizione morbida e il cambio fluido (con quickshifter up&down) rendono la guida ancora più piacevole.

Su autostrada
A 130 km/h, il comfort è discreto: la sella è un po’ rigida, ma l’ammortizzatore posteriore smorza bene le asperità. Il piccolo cupolino (optional) potrebbe essere una buona idea per chi viaggia spesso.

Tra le curve
Ed è qui che la MT-09 si esalta. Su strade di montagna, il motore esplode in tutta la sua grinta, con una spinta decisa già dai medi regimi e un’erogazione corposa fino alla zona rossa. Il tre cilindri Yamaha ha carattere da vendere, e il suo sound aggressivo è puro piacere per gli appassionati.

Tuttavia, emerge ancora una volta il vecchio limite: il retrotreno tende a sedersi in accelerazione, alleggerendo troppo l’anteriore. Nulla di drammatico, ma chi cerca la precisione assoluta potrebbe preferire rivali come la Triumph Street Triple o la KTM 990 Duke.
Conclusione: la MT-09 continua a divertire
La Yamaha MT-09 2024 arriverà nelle concessionarie a marzo (maggio per la versione SP, dotata di sospensioni Öhlins e freni Brembo superiori). Resta una moto unica, capace di regalare emozioni grazie al suo motore esuberante, all’elettronica avanzata e a una posizione di guida più comoda.
Certo, la Triumph Street Triple è più rigorosa e precisa, ma la MT-09 è più giocosa e coinvolgente. La Kawasaki Z900 e la Suzuki GSX-S950 risultano meno agili e divertenti, mentre la KTM 990 Duke è troppo costosa. Infine, resta da vedere come si comporterà la nuova Honda Hornet, altra pretendente al trono dei roadster di media cilindrata.