Per molti, il primo pensiero è il suo iconico suono allo scarico, quel “duk duk duk” inconfondibile che sembra quasi una melodia nostalgica, familiare per chiunque sia cresciuto attorno alle due ruote in India. La Bullet non è solo una moto; è un simbolo, una leggenda che attraversa generazioni e continua a evocare emozioni profonde. Personalmente, ho un legame speciale con questa moto. Ogni volta che la guido, mi sembra di portare avanti una tradizione che si mescola alla modernità, proprio come fa la nuova Royal Enfield Bullet 350, una compagna di viaggio unica che ho avuto modo di testare per oltre 1.200 chilometri.
Design senza tempo

Prima di metterti in sella, è probabile che ti trovi ad ammirarla per qualche minuto. La Bullet 350 riesce a combinare con maestria il fascino classico con dettagli moderni. L’estetica riprende gli elementi tradizionali che hanno reso questa moto un’icona, come le strisce dorate dipinte a mano sulle versioni standard e top di gamma, un tocco artigianale che risalta immediatamente.
Personalmente, preferisco la versione standard di fascia media: ha un aspetto più pulito senza il paraluce sul faro anteriore, che invece caratterizza la variante di alta gamma. Questo dettaglio, sebbene possa sembrare minore, modifica significativamente il profilo della moto, rendendola a mio avviso più armoniosa. A ciò si aggiunge l’abbondante utilizzo di cromo sui dettagli come il motore, lo scarico e l’anello del faro, che contribuisce a donare un’eleganza senza tempo.

Caratteristiche: semplicità che conquista
La Bullet non è mai stata famosa per avere tecnologie sofisticate, e anche la nuova Bullet 350 rimane fedele a questo principio. Tra le sue caratteristiche, troviamo un tachimetro analogico accompagnato da un piccolo display LCD che mostra il contachilometri, l’indicatore del carburante (ancora non precisissimo) e i chilometri parziali. Tuttavia, manca l’indicatore della posizione delle marce, presente invece sulla Classic 350, una piccola pecca che forse alcuni noteranno.

Le luci anteriori mantengono un look vintage con un faro alogeno circolare e luci pilota gemelle, mentre il fanale posteriore è identico a quello della Classic 350. A mio avviso, un richiamo alle luci retrò dei modelli più vecchi avrebbe dato un tocco di esclusività, ma la coerenza con la gamma RE è comunque evidente.

Le sfide del monsone
Ho avuto il piacere di testare la Bullet 350 durante la stagione dei monsoni, un periodo che rende ogni uscita in moto un’esperienza unica, con il profumo della terra bagnata e l’adrenalina delle strade scivolose. Tuttavia, la pioggia ha messo in luce un piccolo difetto: il tappo del serbatoio non è perfettamente sigillato. Questo permette all’acqua di infiltrarsi e accumularsi nell’anello interno, con il rischio che, se il foro di drenaggio si ostruisce, l’acqua si mescoli al carburante.
Una soluzione aftermarket, come un tappo di copertura, potrebbe risolvere il problema, ma sarebbe auspicabile che Royal Enfield affrontasse questa questione direttamente in fabbrica. La ruggine che potrebbe formarsi nel serbatoio a causa di queste infiltrazioni non è un aspetto trascurabile, soprattutto per una moto che si propone come affidabile nel lungo termine.
Un viaggio di 1.200 km: comfort e prestazioni
Dopo oltre 1.200 chilometri, posso dire con certezza che questa è la Bullet più fluida che abbia mai guidato. Il nuovo motore, seppur meno rumoroso rispetto ai modelli precedenti, conserva quella tipica nota allo scarico che riesce sempre a strappare un sorriso. Il famoso “duk duk” è ora più rilassato e meno invadente, ma non per questo meno soddisfacente. Anzi, c’è qualcosa di speciale in quel leggero scoppiettio che si avverte nei cambi di marcia.
La moto si comporta egregiamente sia sulle strade cittadine che sui percorsi più lunghi, dimostrando una stabilità e una maneggevolezza che la rendono perfetta per viaggi di media e lunga distanza. Questo primo tratto del nostro test ci ha permesso di apprezzarne il comfort, e non vedo l’ora di completare i prossimi 3.000 chilometri per valutarne l’efficienza complessiva, il consumo di carburante e la risposta del motore in diverse condizioni.
Conclusione
La nuova Royal Enfield Bullet 350 non è solo una moto: è una dichiarazione di stile, un tributo alla tradizione e un mezzo che invita a viaggiare con il cuore oltre l’ostacolo. Nonostante i piccoli difetti, come il tappo del serbatoio e alcune mancanze nelle funzionalità, rimane un’esperienza che conquista per il suo mix di semplicità e fascino intramontabile. Per chi cerca una moto che unisca emozioni, storia e modernità, questa potrebbe essere la scelta ideale.