In Africa, le moto elettriche stanno vivendo una crescita significativa, ma con approcci diversi rispetto a quelli adottati in Europa. Invece di affidarsi esclusivamente alle stazioni di ricarica, in molti paesi africani si sta puntando sull’innovativo sistema di “battery swapping”, che consente di cambiare la batteria in pochi secondi e ripartire senza tempi di attesa.
L’evoluzione del mercato delle moto elettriche in Africa
Il mercato delle due ruote elettriche è ancora in fase di sviluppo, e ciò che accade in Africa rappresenta un caso affascinante. A differenza dell’Europa, dove la disponibilità di stazioni di ricarica è più diffusa, molti paesi africani hanno optato per soluzioni alternative per far fronte alla carenza di infrastrutture. Una di queste soluzioni è l’utilizzo di batterie intercambiabili.
A tal proposito, Spiro, una delle principali aziende del settore in Africa, ha già installato oltre 600 stazioni di battery swapping in vari paesi come il Benin, il Togo e il Rwanda. Più di 12.000 utenti sono abbonati a questo servizio, e il numero totale di scambi di batterie ha superato i 7 milioni. Questa soluzione è particolarmente adatta per i paesi dove la rete di ricarica non è ancora diffusa, permettendo comunque una mobilità elettrica sostenibile.
Crescita esponenziale e nuove tecnologie
La crescita di questo sistema è inarrestabile. Un altro esempio di successo è Kofa, attivo in Ghana, che ha avviato le sue operazioni con una prima stazione di battery swapping all’inizio del 2023. Oggi Kofa conta già 12 stazioni, alcune delle quali alimentate da energia solare, permettendo fino a 20.000 scambi di batterie al mese. Il futuro è ancora più promettente: entro il 2024, Kofa prevede di installare altre 80 stazioni in tutto il continente, con l’obiettivo di raggiungere i 100.000 scambi mensili.
Questa soluzione non solo accelera i tempi di “ricarica”, ma è anche sostenibile, grazie all’uso di energie rinnovabili per alimentare alcune stazioni.
Moto perfette per i taxi
Questo sistema di scambio batterie non sarebbe possibile senza le moto progettate appositamente per questo scopo. Un esempio è la moto Jidi, creata grazie a una collaborazione tra Kofa e la marca cinese TAILG. Questa moto, equivalente a una 125 cc, è dotata di un motore elettrico da 3,5 kW con una velocità massima di 85 km/h. L’autonomia delle sue due batterie arriva fino a 100 km, e il processo di scambio dura meno di 30 secondi, permettendo un rapido ritorno in strada.
Un’altra azienda, Spiro, offre la moto Commando, che con due batterie assicura un’autonomia di 75 km e una velocità massima di 80 km/h. Entrambi i modelli sono perfetti per i “boda boda”, i famosi taxi moto presenti in molti paesi africani, dove la velocità e l’efficienza sono fondamentali per il servizio di trasporto.
Un modello da seguire per altre regioni?
È interessante notare come l’Africa, nonostante le sfide infrastrutturali, stia trovando soluzioni innovative per la mobilità elettrica. La tecnologia del battery swapping non è solo pratica, ma potrebbe rappresentare un modello per altre regioni del mondo, inclusi i paesi europei. Chi può dire se, in futuro, vedremo una diffusione di questo sistema anche in mercati più vicini, soprattutto dopo i test già avviati nell’automotive?
Il futuro delle moto elettriche è ancora tutto da scrivere, ma l’Africa sta mostrando che la creatività e l’adattabilità sono le chiavi per una transizione sostenibile verso la mobilità elettrica.