10 tendenze motociclistiche da tenere d’occhio nel 2024, sia positive che negative

Scritto da Daniele Bianchi

Dopo una serie di nuove rivelazioni all’EICMA, abbiamo una discreta idea di come si prospetta il settore per il 2024

Con il polverone che si è depositato su un altro spettacolo EICMA a Milano e, con esso, la conferma finale di (la maggior parte dei) nuovi modelli che possiamo aspettarci nel 2024 – e al Motorcycle Live al NEC più tardi a novembre – ora è il momento perfetto per prendere stock e chiedi: “Quali saranno probabilmente le migliori bici del 2024 e quali produttori (se ce ne sono) sono stati i più deludenti?”

È soggettivo, ovviamente, e, presumibilmente, un po’ prematuro: dopotutto, per la maggior parte, non abbiamo ancora avuto la possibilità di GUIDARE effettivamente nessuna di queste novità. Ma finché è ancora fresco nella nostra mente, ecco la nostra scelta delle dieci migliori (e peggiori) nuove bici e tendenze per il 2024.

1. I marchi storici italiani hanno sfondato

I marchi italiani rinati, spesso ora di proprietà cinese, come Benelli, Moto Morini e Fantic sono in voga ormai da anni con i loro assortimenti di moto per lo più di piccole dimensioni, ma è stato a Milano che hanno davvero raggiunto il grande successo, ancora una volta.

Fantic, dopo la sua Caballero bicilindrica 700 presentata all’inizio di quest’anno, ha presentato un paio di concept 125 da strada, la Stealth e la Imola; Benelli ha presentato una nuova famiglia di Tornado 500 bicilindriche, ma le più grandi e sicuramente le migliori di tutte sono state le nuove bicilindriche Corsaro V-twin da 750 cc di Moto Morini e il suo ritorno nella classe 1200 cc con le sue nuove X-Cape 1200 e Milano.

2. Le Supersport 600 sono tornate!

Come discusso altrove, una delle star indiscusse dell’EICMA è stata la CBR600RR 2024 della Honda, completa di elettronica, aerodinamica e kit da gara HRC opzionale. Ma non è stata l’unica. La precedente reintroduzione da parte di Kawasaki di una nuova ZX-6R, ora conforme a Euro5, più un concept 500 quattro cilindri sportster imminente da CFMoto conferma, sicuramente, dopo anni di stasi e ripetute segnalazioni della morte della categoria, che, finalmente, le Supersports 600 sono tornate, e anche di più!

3. Gli “sport d’avventura” sono la prossima grande novità

L’idea delle moto “sport avventurose” – stile avventura, “roader alte” senza reali capacità fuoristrada ma con molte prestazioni su strada e praticità – non è una novità: la Versys 1000 a quattro cilindri di Kawasaki e la S1000XR di BMW lo hanno fatto. per anni. Ma EICMA ha sottolineato la loro crescente popolarità e importanza con una serie di nuovi arrivati.

La BMW (che non era presente all’EICMA) aveva già presentato la sua S1000XR aggiornata e la straordinaria M1000XR da 200 CV; la Ducati ha la sua Multistrada V4 RS, ma le vere sorprese di Milano sono state la GSX-S1000GX dal prezzo accessibile della Suzuki, di fatto una versione “alta” della sua popolare sport-tourer GSX-S1000GT e, all’altro estremo, la nuova Tera della Bimota, che utilizza il motore H2 a quattro cilindri sovralimentato da 200 CV della Kawasaki abbinato a un frontale in stile Tesi.

4. Ma le bici da avventura sono ancora in buona salute

Non c’era alcuna probabilità che le moto da avventura convenzionali e a doppio uso sarebbero scomparse presto: la nuovissima R1300GS della BMW di settembre ne è stata la prova. Ma il numero e la varietà di modelli nuovi o aggiornati a Milano erano comunque rassicuranti.

La Honda ha rinnovato e aggiornato la sua Africa Twin, la Moto Morini ha avuto il suo nuovo X-Cape 1200 e la MV Agusta è ancora il suo “concept” LXP Orioli. Ma, senza dubbio, il più piacevole di tutti è stato il previsto debutto del nuovo Stelvio di Moto Guzzi, basato sul suo Mandello del 2023 raffreddato a liquido. Potrebbe non essere un modello BMW, ma per un mix di prestazioni, praticità e carattere reali è improbabile che possano migliorare molto.

5. Le gemelle Sportster di peso medio sono qui per restare

Per anni è sembrato che le sportive bicilindriche leggere, convenienti e di media cilindrata stessero iniziando a essere le eredi della categoria delle supersportive apparentemente in declino (anche se la rinascita di queste ultime sembra aver messo fine a tutto questo).

Prima c’era la RS660 di Aprilia, poi la R7 di Yamaha, ma Milano ha consolidato lo status della classe non solo con la GSX-8R di Suzuki, la nuova 500 di Benelli e, la più impertinente di tutte, la nuova RS457 di Aprilia che, a Milano, è stata anche mostrata in versione ‘Trofeo’ da gara. Quanto manca alla versione di Honda basata sulla sua Hornet CB750?

6. Calabroni ovunque…

Oh, e parlando della Hornet della Honda, Big H ha sorpreso la maggior parte degli spettatori a Milano con una grande pazzia della “razza vivace”. Innanzitutto, ha rinominato (e aggiornato) la sua famiglia CB500 A2. La vecchia CB500X è ora la NX500 con la roadster CB500F ora chiamata CB500 Hornet, quindi unendosi alla CB750 Hornet di quest’anno, ma lo shock più grande di tutti è stato un CB1000 riprogettato e rinnovato, che ora porta anche il nome Hornet.

7. Ancora un altro “Duca”

Un altro nome ‘nudo’ familiare ha accolto una nuova aggiunta anche a Milano. Proprio quando pensavi di aver visto abbastanza varianti della KTM Duke da durare una vita, il marchio austriaco ha presentato un’altra versione completamente nuova all’EICMA – e promette di essere forse la migliore finora. La 990 Duke deriva dalla già potente bicilindrica parallela 890, ma è più grande, più incisiva, ha un nuovo telaio e un nuovo look. La 990 produce 120 CV, è leggera e ricca di elettronica ai vertici della categoria, quindi promette di essere un vero spasso.

8. Gli sport retrò sono la nuova classe heritage

Abbiamo avuto roadster retrò e moto da trail e adventure retrò (ad esempio la Scrambler della Ducati e la V85TT della Guzzi) e ora abbiamo le “sportive retrò”. La nuova Yamaha XSR900 GP basata su tre cilindri, presentata a Milano, prende la già brillante XSR da 118 CV e tre cilindri e le regala un delizioso stile Marlboro GP anni ’80/’90. Sì, potresti sostenere che l’esclusiva Superveloce 800 della MV è arrivata prima, ma con quella moto che a Milano ha anche ricevuto un nuovo fratello maggiore da 1000 cc, tutto ciò dimostra che le “sportive retrò” sono qui per restare.

9. Una vistosa mancanza di veicoli elettrici

Kawasaki Ninja 7 Hybrid - guida

Dove sono tutte le moto elettriche dei grandi OEM? Non a Milano, non c’erano, non ancora. A parte la nuova Ninja 7 HEV ibrida di Kawasaki e alcuni nuovi colori, edizioni limitate e colorazioni riviste di Zero, le moto elettriche full-size erano vistosamente rare a Milano, anche se c’erano molti scooter e altre opzioni di marchi di cui non hai mai sentito parlare.

D’altro canto, la maggior parte dei produttori, tra cui BMW e Honda, parlano da tempo del 2024-5 per il lancio dei loro prossimi veicoli elettrici, quindi forse la storia sarà diversa alla prossima EICMA.

10. Delusione da parte degli inglesi

Bisogna dirlo: dopo i ripetuti “evviva” dei marchi britannici storici alle precedenti EICMA (non pensiamo solo a Triumph, ma anche a Brough Superior e persino a Matchless negli ultimi anni), non c’era molto di cui entusiasmarsi per i marchi britannici a Milano.

Le nuove 400 di Triumph, sebbene impressionanti, sono già familiari, la sua Tiger 900 e la Scrambler X erano un po’ deludenti mentre non c’era niente, niente, niente da. BSA, Norton e altro ancora. Forse si stanno trattenendo tutti fino al Motorcycle Live, o forse semplicemente non hanno molto di cui gridare in questo momento.

Daniele Bianchi
Daniele Bianchi
Daniele Bianchi, nato a Milano nel 1980, è una figura di spicco nel giornalismo automobilistico italiano. Fin dalla giovane età ha nutrito una passione per le moto e le automobili, che lo ha portato a laurearsi in Comunicazione e Giornalismo all'Università di Bologna. Fondatore di Italiano Enduro, Daniele è conosciuto per la sua competenza tecnica e il suo stile narrativo coinvolgente.
Pubblicato in: Notizie sportive