Paura sulle spiagge: avvistato uno dei più grandi squali bianchi mai visti nell’Atlantico nord-occidentale

Scritto da Daniele Bianchi

Una tranquilla giornata in spiaggia si trasforma improvvisamente in un evento che lascia tutti senza fiato: un colosso dei mari fa capolino tra i bagnanti, misurando tutto il rispetto (e l’apprensione) che il regno acquatico riesce ancora a incutere nella nostra epoca di selfie e ombrelloni multicolori.

Quando la realtà supera la fantasia

Le giornate d’estate nella costa orientale degli Stati Uniti sono state recentemente animate da un avvistamento che definire “particolare” è poco: un enorme squalo bianco ha fatto la sua comparsa vicino a una frequentatissima zona balneare. Inutile dire che, tra bagnanti amanti del nuoto, pescatori seriali e ricercatori dai binocoli allenati, la notizia ha corso come uno tsunami sulla riva.

Questo tipo di incontro, per quanto possa agitare l’immaginario collettivo a metà tra favola e terrore, è anche un potente promemoria: il mare resta e resterà sempre uno dei pochi veri territori selvaggi e imprevedibili del nostro pianeta.

Contender, un gigante fuori misura

Il protagonista di questa storia è un maschio straordinariamente grande, misurato nel gennaio 2025: ben 4,20 metri di lunghezza per circa 750 chili di peso. Se vi state chiedendo se sia fuori scala per le acque dell’Atlantico nord-occidentale… la risposta è: sì, decisamente! I ricercatori di OCEARCH, organizzazione nota proprio per il tracciamento degli squali, hanno infatti confermato che si tratta di uno degli esemplari più grandi mai avvistati in zona.

Tanto per capirci, la maggior parte degli esemplari maschi adulti si ferma tra i 3,4 e i 4 metri. Questo gigante, che ormai tutti chiamano “Contender”, va ben oltre la media, trasformandosi in un vero e proprio caso da manuale della biologia marina. Monitorato al largo di Jacksonville, il suo comportamento sta aiutando gli studiosi a comprendere meglio l’influenza delle dimensioni su caccia, consumo energetico e persino ciclo riproduttivo.

Viaggi di primavera (con sorprese)

C’è una regola non scritta tra gli squali bianchi: ogni primavera, si risale verso le acque più fresche lungo la costa orientale degli Stati Uniti. Come fa chi corre dietro all’ultimo food truck, questi predatori seguono le grandi migrazioni dei banchi di pesci, che sono un po’ come le guide Michelin per palati raffinati del mare.

Ma a giugno, è stato proprio Contender a cambiare le carte in tavola: anziché fermarsi al largo, si è avventurato nelle tranquille acque del Pamlico Sound, giusto dietro le Outer Banks. Se il nome vi suona familiare, forse è perché questa zona è ormai celebre anche grazie a una serie Netflix seguitissima. Giusto per ricordarci che la natura sa essere la sceneggiatrice più sorprendente.

Satellite, scienza e sicurezza: tutto sotto controllo

Per seguire un animale così mobile (e schivo), i ricercatori hanno dovuto utilizzare una balise satellitare installata sul dorso dello squalo. Un’idea geniale che, però, presenta una sfida: la tecnologia manda un segnale solo quando il nostro amico pinna-emergente decide di salire in superficie. Questi “silenzi radio” rendono il monitoraggio piuttosto movimentato (per la serie: col fiato sospeso anche gli scienziati).

  • Unendo i dati del satellite a quelli su temperatura dell’acqua,
  • incrociando la presenza delle prede,

i ricercatori stanno però riuscendo ad avere una visione sempre più precisa dei movimenti di Contender.

Ma qui arriva la parte che interessa tutti: cosa si può fare per evitare incontri ravvicinati troppo “intensi” con questi predatori? Bastano poche regole semplici che, diciamolo, non tolgono nulla al divertimento:

  • Nuotare sempre in gruppo (oltre che sicuro, è pure più allegro).
  • Risparmiare i bagni all’alba e al tramonto, orari preferiti dagli squali per la caccia.
  • Segnalare immediatamente ogni avvistamento alle autorità locali.

Conclusione:
Vigilanza e curiosità scientifica possono convivere armoniosamente: basta rispettare poche attenzioni per godersi il mare in sicurezza. Non dimentichiamolo: la presenza di questi giganti è segno della salute dell’oceano e della sua incredibile ricchezza, che abbiamo tutto l’interesse a proteggere — anche quando ci fa tremare un po’ le gambe!

Daniele Bianchi
Daniele Bianchi
Daniele Bianchi, nato a Milano nel 1980, è una figura di spicco nel giornalismo automobilistico italiano. Fin dalla giovane età ha nutrito una passione per le moto e le automobili, che lo ha portato a laurearsi in Comunicazione e Giornalismo all'Università di Bologna. Fondatore di Italiano Enduro, Daniele è conosciuto per la sua competenza tecnica e il suo stile narrativo coinvolgente.
Pubblicato in: Tendenze