Un motociclista britannico pensava di poter trasformare il tunnel del Gottardo nella sua pista personale, sorpassando ben 47 veicoli in una sola volta. Ma la realtà svizzera è ben diversa: rigida, inflessibile e, come scoprirete, per buona ragione. Cosa succede quando si sfidano le regole della più trafficata via di collegamento alpina? E perché la Svizzera non perdona chi sgarra, nemmeno di poco?
Un record da Guinness – o meglio, da tribunale
Il 30 agosto 2025, il protagonista di questa storia – un motociclista dal passaporto britannico e, sembra, con una particolare inclinazione per il brivido – ha deciso di «saltare la fila» nella maniera più plateale possibile. Nel cuore del tunnel del Gottardo, la spina dorsale europea che collega milioni di autisti verso Italia e Sud della Francia, ha superato non solo due mezzi pesanti ma anche 45 automobili. Una manovra che non è passata inosservata: subito dopo l’uscita dal tunnel, la polizia del Canton Uri l’ha accolto… in modo tutt’altro che caloroso.
- 47 sorpassi in una delle infrastrutture più sensibili d’Europa
- Un’accoglienza «speciale» subito fuori dal Gottardo
La pena? Un divieto di guida a vita in Svizzera e una multa che potrebbe sfiorare la cifra di 13.000 euro. Da far venire il mal di testa più che i tornanti alpini.
Zero tolleranza: da dove nasce la severità elvetica?
Chi conosce la Svizzera sa che qui ogni regola ha un motivo, spesso legato alla sicurezza. Ma nel caso del tunnel del Gottardo la questione è ancora più seria. Infatti, dopo la tragica catastrofe dell’ottobre 2001, quando due camion si sono scontrati frontalmente causando un incendio con temperature superiori ai 1.200 gradi Celsius, niente è stato più lo stesso.
- 11 vittime e il tunnel chiuso per mesi unite in una catena di eventi drammatici
- Da allora, zero tolleranza: nessun sorpasso è permesso nel tunnel
Quella tragedia ha dimostrato, in modo brutale, che un incidente in una galleria chiusa senza vie di fuga può trasformarsi in una catastrofe collettiva. Le autorità svizzere, dotate di un pragmatismo tutto peculiare, hanno abbandonato ogni tentazione di «tolleranza», scegliendo la regola ferrea per priorità di vita.
Multe salate, licenze addio e nessuna eccezione
Ma torniamo alla storia del nostro centauro britannico. Non solo la polizia gli ha inflitto un divieto di guida a vita su territorio svizzero, ma la multa stessa sembra soppesata al grammo: qui l’importo varia in base al reddito del trasgressore e ogni manovra di sorpasso costa all’incirca 270 euro. Fatto due conti, il bancomat rischia di sciogliersi prima del ghiacciaio del Gottardo. Non basta: è stata aperta anche un’indagine penale per guida pericolosa e possibile guida in stato non idoneo.
- La Svizzera misura le sanzioni sulla base del reddito
- Ogni sorpasso = un prelievo extra doloroso
- Si rischia anche un processo vero e proprio
Le autorità tengono a sottolineare che queste pene non servono a fare cassa, ma rappresentano una misura destinata a salvare vite. In un tunnel senza uscite di sicurezza, un incidente può scatenare una reazione a catena potenzialmente letale per decine di persone.
Il Gottardo: strada dei sogni (e degli incubi) europei
Per milioni di europei, il Gottardo è molto più di una semplice galleria: è la scorciatoia verso le vacanze, il passaggio obbligato per chi va in Italia o in Costa Azzurra. Ma questa vicenda rappresenta un chiaro avvertimento per chiunque sogni di giocare con la sicurezza: sorpassare o anche solo avvicinarsi stando troppo appiccicati al veicolo che precede non solo può costare migliaia di euro, ma anche il ritiro della patente – o, peggio, la vita stessa.
La Svizzera non contempla eccezioni. Fortunatamente. D’altronde, la tragedia del 2001 è una memoria che ancora pesa sulle politiche di sicurezza del paese. Il tunnel del Gottardo, arteria vitale ma ad alto rischio, non permette interpretazioni soggettive delle regole: qui la rigidità non è burocrazia, ma necessità.
Morale della favola? Niente sorpassi nel Gottardo. Né per audaci motociclisti, né per automobilisti impazienti. Perché davanti alla sicurezza, la Svizzera non scherza.
