Auto elettriche popolari: ecco perché nella realtà l’autonomia delude

Scritto da Daniele Bianchi

Quante volte hai visto scritto “fino a 500 km di autonomia” e hai pensato di poter fare un weekend al mare senza mai ricaricare? Poi però, tra freddo, autostrada e climatizzatore acceso, quei chilometri sembrano svanire come neve al sole. È il grande equivoco dell’autonomia elettrica: le cifre ufficiali raccontano solo metà della storia.

1. Cosa dice davvero il test

Secondo le più recenti rilevazioni dell’Australian Automobile Association (AAA), i dati di autonomia dichiarati dai costruttori e quelli reali possono differire anche del 23%. In altre parole, un’auto che promette 500 km potrebbe fermarsi ben prima dei 400.

Ecco alcune differenze riscontrate nei test:

  • BYD Atto 3: 480 km dichiarati → circa 369 km reali (−23%)
  • Tesla Model 3: 600 km dichiarati → circa 516 km reali (−14%)
  • Tesla Model Y / Kia EV6: scostamento medio di circa −8%
  • Smart #3: si difende bene, con solo −5% di differenza

Si tratta di numeri emersi da prove su strada, condotte con vari profili di guida, temperature diverse e percorsi misti. In breve: scenari realistici, non quelli ideali dei test di laboratorio.

2. Perché c’è tutta questa differenza

Il ciclo WLTP, usato in Europa per omologare le auto, è una prova in condizioni controllate: temperatura costante, guida regolare e carico minimo. Ma nella vita reale, nessuno guida in un laboratorio.

A incidere sull’autonomia ci sono fattori come:

  • la velocità autostradale, che moltiplica la resistenza aerodinamica;
  • il freddo, che riduce l’efficienza della batteria e costringe a usare più riscaldamento;
  • l’uso di climatizzatore, fari e sistemi multimediali;
  • il peso del carico e lo stile di guida.

Alcuni costruttori gestiscono meglio il calore e la distribuzione dell’energia con software più raffinati, altri meno. Ecco perché due auto con la stessa batteria possono comportarsi in modo molto diverso su strada.

3. È un problema o una realtà prevedibile?

In realtà non è un dramma. L’importante è sapere che il valore WLTP è un riferimento, non una promessa incisa nella pietra.

Nell’uso quotidiano – tragitti casa-lavoro o spostamenti in città – la differenza tra autonomia reale e dichiarata è minima. Ma quando si affrontano lunghi viaggi o climi rigidi, la storia cambia: sottovalutare la perdita d’autonomia può causare range anxiety, cioè l’ansia di restare senza energia prima di trovare una colonnina.

Chi pianifica bene i rifornimenti, invece, scopre che anche un’auto da 400 km può essere perfettamente gestibile.

4. Come aumentare davvero l’autonomia

Non servono miracoli, solo qualche accorgimento intelligente:

  • Viaggiare a 100 km/h invece che a 130 può far risparmiare oltre il 10% di energia.
  • Pre-riscaldare la batteria (mentre è ancora collegata alla presa) aiuta a mantenerla efficiente.
  • Controllare la pressione degli pneumatici riduce la resistenza al rotolamento.
  • Usare la modalità Eco e la guida “a un pedale” massimizza la rigenerazione.
  • In inverno, tenere conto di un margine di sicurezza: tra riscaldamento e aria fredda, la perdita può arrivare al 20%.
  • Evitare di scaricare la batteria fino allo 0%: pianificare le soste di ricarica con un minimo di margine riduce lo stress e allunga la vita dell’accumulatore.

Sono consigli semplici, ma possono fare la differenza tra un viaggio rilassato e uno pieno di soste impreviste.

5. Cosa cambia per chi vuole acquistare un’elettrica

Chi valuta l’acquisto o il leasing di un’auto elettrica dovrebbe guardare oltre le brochure patinate. Più che i “chilometri WLTP”, contano le prove indipendenti e il consumo medio in kWh/100 km, dati spesso più realistici.

Inoltre, è fondamentale verificare la rete di ricarica lungo i propri percorsi abituali. In certe zone, la disponibilità di colonnine può essere più importante dei 50 km in più o in meno di autonomia.

Pianificare in modo realistico significa meno attese, meno ansia e, paradossalmente, più libertà.

6. Conclusione

La misurazione dell’AAA lo conferma: tra il 5 e il 23% di differenza tra autonomia reale e dichiarata è la norma, non l’eccezione. Il ciclo WLTP resta utile per confrontare modelli, ma non racconta tutta la verità su quanto si può davvero percorrere con una carica.

La trasparenza dei dati pratici è ciò che aiuterà gli automobilisti a scegliere con consapevolezza e a vivere l’elettrico con serenità, evitando inutili preoccupazioni lungo la strada.

Daniele Bianchi
Daniele Bianchi
Daniele Bianchi, nato a Milano nel 1980, è una figura di spicco nel giornalismo automobilistico italiano. Fin dalla giovane età ha nutrito una passione per le moto e le automobili, che lo ha portato a laurearsi in Comunicazione e Giornalismo all'Università di Bologna. Fondatore di Italiano Enduro, Daniele è conosciuto per la sua competenza tecnica e il suo stile narrativo coinvolgente.
Pubblicato in: Tendenze